Carciofi siciliani in difficoltà tra crollo dei prezzi e perdite di produzione

A lanciare l’allarme sulla crisi dei carciofi siciliani è il Consorzio Biviere Ortaggi di Gela (Cl) che associa 50 produttori ortofrutticoli

Vendite sottocosto e più del 50% del raccolto andato perso a causa dell’andamento climatico negativo. E’ stata una stagione disastrosa per la produzione di carciofi siciliani, come segnala il Consorzio Biviere Ortaggi di Gela (Cl) che sulla coltura e altri ortaggi ha investimenti per circa 100 di ettari in campo aperto e 50 ettari in serra.

Il Consorzio, che associa oltre 50 produttori ortofrutticoli, è specializzato nelle tipologie di carciofi più diffuse nel Sud-Italia come il Carciofo Violetto, il Carciofo Romanesco e il Carciofo Apollo, ma produce anche pomodori, meloni, angurie, fagioli zucchine e peperoni.

“La stagione è stata negativa fin dagli inizi: a Natale siamo stati penalizzati sotto l’aspetto delle quotazioni dalle importazioni di carciofi egiziani – spiega il responsabile commerciale, Giuseppe Burgio – e ancora oggi il carciofo viene venduto alla Gdo, a cui le nostre aziende conferiscono la maggior parte del raccolto, a 10 centesimi al pezzo, un valore al di sotto dei costi di produzione. Di solito a Pasqua i carciofi vanno a ruba, ma quest’anno il prodotto non si venderà. Considerando l’andamento dei prezzi i carciofi rimarranno sulle piante”.

Il Carciofo Violetto, come rimarca sempre Burgio, dovrebbe essere venduto a 30-35 centesimi al pezzo, mentre le quotazioni del Carciofo Romanesco e del Carciofo Apollo in questo periodo dovrebbero partire da un minimo di 50 centesimi. Le stesse difficoltà di mercato si avvertono anche per altri ortaggi come il pomodoro ciliegino”.

 

Perso oltre il 50% del raccolto di carciofi

Al crollo dei prezzi dei carciofi si aggiungono i danni legati alle avversità atmosferiche degli ultimi 6 mesi: “Prima abbiamo dovuto fare i conti con la siccità a settembre, ottobre e novembre 2017 – sottolinea Burgio – e siamo stati costretti ad irrigare, poi è arrivato il freddo intenso e il gelo. Si stima una perdita di produzione di oltre il 50%. Quest’anno le aziende dovranno indebitarsi”.

 

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