Agribologna dà un valore alla qualità delle ortive, ma i conti sono in perdita

La manodopera e la logistica sono gli anelli della filiera orticola italiana che maggiormente pesano sulla formazione del prezzo al consumo. Sono alcuni dei dati più significativi che emergono dall’indagine ‘Valori in campo: un prezzo equo per l’orticoltura’ promossa dal Consorzio Agribologna e condotta dal Dipartimento di Scienze e tecnologie agro-alimentari dell’Università di Bologna

La ricerca è stata condotta su 17 aziende socie di Agribologna (12 nella provincia del capoluogo emiliano e 5 in Romagna) tra febbraio e novembre 2018 e ha richiesto 1.600 ore di rilievi in campo per una superficie complessiva di 485 ettari. Sette le colture analizzate, scelte per la rappresentatività nell’offerta del Consorzio e per la centralità nella produzione agricola delle aziende coinvolte: cetriolo, melanzana, zucchino chiaro e scuro e tre lattughe (gentile romana e trocadero).

Sono stati rilevati i tempi di tutte le operazioni colturali, con un focus su raccolta, cernita, lavaggio e confezionamento ed è stato effettuato un controllo delle pesature per valutare la produttività degli operai agricoli, il cui costo orario medio in Emilia-Romagna è di 13,31 euro. Oltre ai rilievi in campo sono stati condotti rilievi di qualità all’interno dello stabilimento logistico Agribologna sulla base della normativa che suddivide le categorie in extra I e II con tolleranze che vanno dal 5% della extra al 10% della II.

Per tutte le colture al costo di produzione è stato aggiunto un 8% di utile d’impresa

Cos’è emerso dai rilievi sulle singole colture?

Cetriolo: la manodopera incide sul costo di produzione dal 42 al 47%. Il tempo maggiore impiegato è per cernita e confezionamento per creare un differenziale di qualità. Complessivamente il costo di produzione oscilla tra 0,80 e 0,87 euro kg, mentre la media dei prezzi ufficiali dei mercati all’ingrosso di Bologna, Padova, Milano e Rimini nel triennio maggio-settembre 2016-2018 è di 0,66 euro/kg.

Lattuga gentile: la manodopera incide dal 27 al 34% e la differenza qualitativa nella lattuga in generale la fa l’incassettamento. Il costo di produzione (sempre includendo l’8% di utile) oscilla tra 0,94 e 1 euro/kg contro una quotazione media all’ingrosso di 0,92 euro/kg.

Lattuga romana: l’incidenza della manodopera oscilla tra il 21 e il 28% con un peso maggiore per raccolta e confezionamento. Costo di produzione da 0,83 a 0,91 euro/kg e un prezzo medio all’ingrosso di 0,86 euro/kg.

Lattuga trocadero: l’incidenza della manodopera va dal 21 al 31% sempre con preponderanza di raccolta e confezionamento e il costo di produzione va da 0,93 a oltre l’euro al chilo, mentre il prezzo medio all’ingrosso si ferma a 0,88 euro/kg.

Melanzana: costo di produzione da 0,93 a 0,99 euro/kg con un’incidenza della manodopera dal 37 al 41%, ma il prezzo medio all’ingrosso è di 0,66 euro/kg, inferiore di oltre 20 centesimi pur togliendo dal costo di produzione l’utile d’impresa. Si pone perciò per questa coltura l’esigenza di ragionare sull’opportunità di proseguirne la coltivazione in Emilia-Romagna.

Zucchino scuro: costi di produzione in prossimità di un euro (0,81-1,02 euro/kg), Incidenza della manodopera dal 38 al 53% con un forte peso della raccolta e del confezionamento (fino al 92% di incidenza) e una quotazione all’ingrosso di 0,80 euro/kg.

Zucchino chiaro: costi di produzione tra 1,40 e 1,48 euro/kg con un’incidenza della  manodopera dal 55 al 58% soprattutto per raccolta e confezionamento e un prezzo medio all’ingrosso di 1,32 euro/kg.

Marginalità ridotte all’1%

Il confronto tra costi di produzione e prezzi all’ingrosso evidenzia come nella stragrande maggioranza dei casi le aziende agricole debbano rinunciare all’utile aziendale. Marginalità ridotte all’1% sono lamentate anche dai rappresentanti dei Conad (Gianmarco Guernelli) e Coop (Claudio Mazzini). Tutti concordi nel dire che il 50% del costo finale è determinato dal trasporto e dalla logistica. Lauro Guidi, presidente di Agribologna pone anche il problema politico della significativa differenza del costo del lavoro legale agricolo tra il Nord e il Sud Italia dove si ferma a 7,70 euro/ora.

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato iscriviti alla newsletter gratuita.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome