Dal 2018 scatta l’obbligo di nuovi shopper per l’ortofrutta

Dal prossimo anno i sacchetti per l'ortofrutta dovranno essere biodegradabili, compostabili e prodotti con il 40% di materia prima da fonte rinnovabile

Dal 1° gennaio 2018 anche gli shopper per l’ortofrutta dovranno essere biodegradabili e compostabili. Con il via libera alla Camera della legge di conversione del decreto legge Mezzogiorno arrivato lo scorso 1° agosto, entreranno infatti in vigore i nuovi requisiti per tutte le buste con spessore inferiore ai 15 micron. La legge conferma anche le regole per i sacchetti biodegradabili monouso per asporto merci in un’ottica di sostenibilità.

Su Fresh Point il punto della situazione sui sacchetti biodegradabili nella gdo a novembre 2017

Cosa dice la normativa sui sacchetti biodegradabili

La nuova norma riguarda i sacchetti più leggeri usati per imbustare la frutta e la verdura venduta sfusa ma anche carne, pesce, prodotti da forno e di gastronomia che si acquistano al banco nei  supermercati. Tutti dovranno essere biodegradabili e compostabili, rispettando lo standard internazionale Uni En 13432.

Biodegradabilità, compostabilità e contenuto di materia prima rinnovabile dovranno essere certificati da organismi accreditati.

Sacchetti sostenibili da fonti rinnovabili

Inoltre tutti i sacchetti biodegradabili e compostabili, comprese le shopper per la spesa, a partire dal nuovo anno dovranno contenere almeno il 40% di materia prima da fonte rinnovabile. Una percentuale che salirà al 50% nel 2020 e al 60% l’anno dopo.

Gli shopper per l’ortofrutta e gli altri alimentati dovranno disporre ovviamente dell’idoneità per uso alimentare e non potranno essere distribuiti gratuitamente : il prezzo di vendita dovrà risultare dallo scontrino o dalla fattura di acquisto delle stesse.

 

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