Cso Italy, al Cda si discute anche di politiche europee

Paolo Bruni (presidente Cso Italy), Simona Rubbi (responsabile Affari Internazionali Cso Italy), Paolo De Castro (vice presidente della  Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale del Parlamento Europeo)
Paolo Bruni (presidente Cso Italy), Simona Rubbi (responsabile Affari Internazionali Cso Italy), Paolo De Castro (vice presidente della  Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale del Parlamento Europeo)

Il 27 giugno scorso si è svolto il consiglio di amministrazione di Cso Italy, la società cooperativa Centro Servizi Ortofrutticoli che associa 65 aziende nei settori della produzione e della filiera delle tecnologie e packaging, punto di riferimento a livello italiano e internazionale per le informazioni economiche super partes sul settore ortoforutta, la gestione tecnica dei dossier per l’apertura di nuovi mercati e la proposizione e gestione di progetti promozionali in Europa e nel mondo.

Ospite dell’appuntamento istituzionale, Paolo De Castro, vice presidente della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale del Parlamento Europeo.

Politiche: più potere contrattuale agli agricoltori

Il riferimento è la rivisitazione delle politiche 2014-2020 nota come Regolamento Omnibus e approvata ai primi di maggio dalla Commissione Agricoltura. “Il settore agricolo rappresenta per l’Italia uno dei principali motori di crescita – dichiara Paolo De Castro  l’agricoltura italiana è molto diversificata ma non sempre ben organizzata; l’aggregazione è l’unico modo per affrontare le sfide dei mercati internazionali e non perdere le specificità dei nostri territori”.

Tra le proposte avanzate in quella sede, ha riferito il vice presidente, l’estensione delle disposizioni del pacchetto latte sia dal punto di vista temporale che rispetto ai settori di intervento, “con lo scopo di dare maggiori prerogative alle organizzazioni di produttori, in particolare su attività di formazione, ma anche prevedendo nuove forme organizzative che hanno il solo scopo di aggregare gli agricoltori per negoziare contratti. Una formula che può essere definita di rango inferiore alle OP, anche perché non avrà accesso ai fondi, ma che consente di irrobustire il potere contrattuale degli agricoltori rispetto alle fasi a valle”.

I dati di CSO Italy, la produzione italiana e la crescita della Spagna

La sala durante i lavori del Cda di Cso Italy
La sala durante i lavori del Cda di Cso Italy

L’accesso ai dati favorito da Cso Italy è necessario agli operatori per l’attività di programmazione. Il presidente Palo Bruni in occasione del Cda ha fornito qualche numero relativo alle produzioni italiane.

La produzione di pesche nettarine, comprese le percocche, in Europa è stimata intorno alle 3,893 milioni di tonnellate, in crescita rispetto alle precedenti campagne ma ancora inferiore alla media del periodo 2007-2008, quando il potenziale superava i 4 milioni di tonnellate.

“Quello che si è modificato in questo anni è la composizione dell’offerta tra i singoli paesi -spiega Bruni- : il potenziale produttivo della Spagna è salito da circa 1.100.000 tonnellate a quasi 1 milione e 400.000 tonnellate. L’Italia contemporaneamente è scesa da 1.600.000 tonnellate a circa 1.400.000 tonnellate”.

Per quanto riguarda l’Italia, Cso Italy rileva un’offerta complessiva di 1,362 milioni di tonnellate, il 4% in meno rispetto al periodo 2013-15, con un calendario di raccolta molto equilibrato, senza concentrazioni di offerta. Si prevede poi un calo nelle entrate rispetto al 2016. La crescita nelle varietà più qualitative, a causa della contrazione degli investimenti al nord che ha toccato soprattutto le varietà eno pregiate, e le previsioni di clima torrido fanno ben sperare nel valore e nella quantità dei consumi.

Annate favorevoli

Buone prospettive per una seconda annata favorevole dopo il 2016, +1% sul 2015, nel primo trimestre 2017 i valori sono a +4%, anche se, conclude il presidente Bruni, “Ci sono ancora questioni non risolte, che sono la debolezza del nostro settore, penso alla frammentazione della produzione e la mancanza di sinergie tra le forze in campo. Cso è un collante formidabile per il settore perché unisce imprese concorrenti nella gestione di azioni comuni ed è una realtà unica in Europa”.

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