Riconfermato Stefano Calderoni presidente Cia

Semplificazione normativa, certezza nell'erogazione dei contributi, difesa del biologico e una legge per il consumo di suolo tra le linee portanti del presidente Calderoni

Il vicepresidente di Confagricoltura Albano Bergami
Il vicepresidente di Confagricoltura Albano Bergami

Riconfermato nella carica Stefano Calderoni presidente Cia – Agricoltori Italiani Ferrara, 36 anni, imprenditore agricolo con la propria azienda a indirizzo orticolo a Mesola (Fe). L’incarico durerà 4 anni. La nomina è avvenuta in occasione dell’Assemblea Congressuale Cia.

Accanto al presidente confermato anche il vice Massimo Piva, risicoltore, ma con una giunta rinnovata dall’ingresso, fra gli altri, di Gianfranco Tomasoni, allevatore di Portomaggiore, e dall’incremento delle imprenditrici agricole presenti negli organismi direttivi, oltre il 30%.

La relazione di Stefano Calderoni presidente Cia

Stefano Calderoni presidente Cia
Stefano Calderoni presidente Cia

“La nostra agricoltura e l’impegno quotidiano degli agricoltori deve ritornare al centro dell’agenda economica e fiscale della politica, perché attualmente in Italia non c’è nulla di più secondario del settore primario”.

Esordisce così Stefano Calderoni presidente Cia, confermando l’impegno a sostegno delle aziende in una fase di profonde trasformazioni.

L’agricoltura tra localismo e globalizzazione

Ecco la posizione del presidente in merito ai temi delle politiche europee e internazionali: “La nostra agricoltura non può più essere legata al km 0 – ha detto Calderoni – perché i suoi confini non sono più locali e nazionali. Occorrono, piuttosto, politiche commerciali e di valorizzazione strutturali, per conquistare presto nuovi sbocchi di mercato. I trattati internazionali come il Ceta, ai quali diamo erroneamente la colpa dell’entrata di grano al glifosato in Italia, non sono il male assoluto. Servono certamente delle regole chiare per le importazioni, ma l’internazionalizzazione dei prodotti è fondamentale, e se pensiamo che difendere il made in Italy significhi richiuderci dentro un recinto protezionista abbiamo sbagliato tattica”.

Da qui l’orientamento verso una politica europea basata sul confronto a vantaggio dello sviluppo, che può passare attraverso il rinnovamento della Pac, Politica Agricola Comune.

I valori sottolineati dal presidente sono la lotta alla volatilità dei prezzi, la restituzione del reddito agli agricoltori e della sicurezza ai consumatori, gli investimenti nell’agricoltura che valorizza cibo, paesaggio, ambiente e sicurezza alimentare, il focus sulla qualità e la salubrità delle coltivazioni, e infine la coesione e l’unità del mondo agricolo.

L’appello alla politica del presidente Calderoni

“I politici – afferma Calderoni – devono avere più riguardo per l’agricoltura, inserirla nei loro programmi e confrontarsi con le forze sociali che rappresentano il settore. Siamo il paese con il maggior numero di eccellenze certificate, ma questo rischia di rimanere solo un primato superficiale, se non è seguito da serie strategie di valorizzazione, che premino i produttori e le filiere virtuose. La politica deve avere un ruolo più attivo e rimuovere gli ostacoli che spesso non consentono alle aziende di lavorare”.

Primo passo è la semplificazione normativa da ottenersi attraverso un testo unico sull’agricoltura, poi la certezza nell’erogazione dei contributi, maggior difesa delle produzioni biologiche e una legge per il consumo del suolo. In direzione della semplificazione anche la richiesta di superare la frammentazione istituzionale e impegnarsi nel sostegno alle comunità rurali e nel garantire maggiore sicurezza alle aziende agricole, soggette ai furti.

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