Sicilia, approvata la legge sulla vendita diretta dei prodotti agricoli

Pomodori della Sicilia dove la carenza d'acqua è più sentita
Pomodori siciliani

L’Assemblea regionale siciliana ha approvato il disegno di legge sulla vendita diretta dei prodotti agricoli all’interno delle aziende. Con la norma entrata in vigore, il luogo adibito alla vendita diretta è dunque istituito dai Comuni o autorizzato dagli stessi sulla base di un disciplinare di mercato che regoli le modalità di vendita, finalizzato alla valorizzazione della tipicità e della provenienza dei prodotti venduti. Sarà dunque cura dei Comuni, nell’ambito del proprio territorio, incentivare la riduzione della filiera.

Orazio Ragusa, presidente della Commissione Attività produttive dell'Ars
Orazio Ragusa, presidente della Commissione Attività produttive dell’Ars

Il presidente della Commissione Attività produttive, Orazio Ragusa (Fi), che ha partecipato a tutte le fasi di gestazione normativa, sottolinea: “Per agevolare sia il produttore che il consumatore sarà consentito agli imprenditori agricoli di effettuare contestualmente alla vendita diretta dei prodotti, la loro somministrazione, nonché di vendere i medesimi anche manipolati o trasformati, già pronti per il consumo, mediante l’utilizzo di strutture mobili in possesso dell’impresa agricola“.

 

Le associazioni di categoria

Giovanni Selvaggi, presidente Confragricoltura Catania
Giovanni Selvaggi, presidente Confragricoltura Catania

Giovanni Selvaggi, presidente Confragricoltura Catania, spiega: “All’interno delle aziende non era possibile la vendita diretta se non seguendo una serie di passaggi, gli stessi che segue chi vuole aprire una normale attività di vendita, che scoraggiavano gli agricoltori. Adesso invece, cito la norma: l’attività di vendita diretta dei prodotti agricoli disciplinata dalla legge non comporta cambio di destinazione d’uso dei locali ove si svolga la vendita e può esercitarsi in tutto il territorio comunale a prescindere dalla destinazione urbanistica della zona in cui sono ubicati i locali a ciò destinati”.

Secondo Selvaggi, con l’approvazione di questa norma, “siamo più vicini alla legge nazionale, anche se è saltata la previsione di sgravi fiscali sugli oneri di costruzione di nuovi punti di vendita o nei centri commerciali nelle parti destinate alla vendita diretta. Prima di questa legge la filiera era più lunga, chi voleva fare vendita diretta affrontava più burocrazia, più pastoie e fatalmente rinunciava favorendo i furbi o i disonesti che usano la vendita in nero danneggiando il settore e vendendo prodotti non sempre garantiti e veraci”.

Giuseppe Di Silvestro, presidente Cia Sicilia Orientale
Giuseppe Di Silvestro, presidente Cia Sicilia Orientale

Giuseppe Di Silvestro, presidente Cia Sicilia Orientale, plaude all’iniziativa dell’Ars sottolineando che regolamentare la filiera corta è “di grande importanza e valorizza il lavoro dei produttori ma garantisce anche i consumatori sulla qualità dei prodotti che acquistano”. La novità più interessante, a parere di Di Silvestro, è il ruolo dato ai Comuni che dovranno riservare agli imprenditori agricoli il 20% dei posteggi su aree pubbliche destinate al commercio e fino al 20% della superficie dei mercati all’ingrosso, qualora aperti alla vendita diretta al consumatore. Il presidente Cia sottolinea un altro importante articolo di questa legge e cita l’articolo 3 riguardante la disciplina amministrativa: “La vendita diretta mediante il commercio elettronico può essere iniziata contestualmente all’invio della comunicazione al Comune del luogo ove è ubicata l’azienda di produzione”.

I Comuni, entro 180 giorni dalla data di entrata in vigore della legge dovranno adottare, con apposito regolamento approvato dal Consiglio comunale, il disciplinare di mercato.

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