Fusione Coop distretto adriatico, approvato lo statuto

Con il via libera dei rispettivi cda, lo scorso 26 giugno, al nuovo statuto, prende il via l’operazione che porterà all’unificazione delle tre grandi cooperative del distretto adriatico (Coop Adriatica, Estense e Consumatori Nordest).

L’unanimità. Il via libera deliberato con voto unanime da tutti e tre i consigli di amministrazione porterà alla nascita della più grande cooperativa del Paese con 2,7 milioni di soci, quasi 5 miliardi di fatturato, 419 punti vendita (di cui 56 ipermercati) e 22.000 dipendenti al netto delle società controllate e partecipate.

La fusione, secondo quanto rivelato da un portavoce di una delle tre società interpellate, determinerà fra le altre cose anche l’estensione su tutti gli store interessati dalla fusione delle best practice sviluppate da ciascuna cooperativa.

Le best practice. Tra queste, ad esempio l’iniziativa Campagna amica, sviluppata da Coop Estense nei territori di Ferrara e Modena, che ha dato uno spazio alle eccellenze locali aprendo le porte della Gdo ai piccoli produttori di frutta e verdura del territorio.

«Si tratta di piccole e piccolissime realtà – ci spiegano – che hanno la capacità di rifornire uno al massimo due punti vendita ma con questa operazione riusciamo a dare una remunerazione ed una stabilità alle piccole realtà produttive altrimenti impensabile. Si tratta di un percorso strategico nella direzione di creare distintività, e di favorire lo sviluppo delle aziende agricole».

Gli step. Quello conclusosi in questi giorni però è soltanto il secondo degli step in programma. Il primo, ha portato lo scorso 20 marzo all’ok sul progetto di fusione, l’ultimo, in programma in autunno, invece, passerà la parola alle assemblee dei soci.

I consigli di amministrazione hanno inoltre deliberato la convocazione delle 77 assemblee separate dei soci delle tre cooperative, che saranno chiamati ad approvare il progetto di fusione e che, separatamente, si riuniranno su tutti i territori di presenza delle tre cooperative dal 1° al 24 settembre 2015 per esprimersi anche sui nomi dei delegati per le tre assemblee generali, che si terranno in contemporanea il 3 ottobre 2015 e che saranno chiamate a ratificare quanto deciso dalle assemblee separate dei soci.

I commenti. Sull’operazione i vertici delle tre cooperative sono rimasti abbottonati ma un commento arriva da Legacoop con le parole della presidente. «La lunga storia delle cooperative del consumo – commenta la presidente di Legacoop Romagna, Ruenza Santandrea – segna una nuova data storica. I dirigenti e i soci delle cooperative hanno gettato il cuore oltre l’ostacolo e immaginato l’azienda del futuro, che nei prossimi mesi dovrà avvalersi di tutte le competenze e delle migliori menti a disposizione per far sì che non si tratti di mere sommatorie, ma di importanti riorganizzazioni e realizzazioni fortemente innovative. Occorrerà molto lavoro e umiltà – prosegue Santandrea – ma la portata del progetto è straordinaria e dà la misura della consapevolezza dei soci e dirigenti di quanto sia necessario, pur in presenza di bilanci positivi, di rinnovarsi per continuare ad assumere nel futuro quell’importante ruolo già svolto in passato a tutela della qualità nell’interesse dei consumatori. I soci, dirigenti e consiglieri della Romagna sono parte attiva, convinta e determinante di questo progetto che va verso l’esclusivo interesse dei soci e dei consumatori. Senza dimenticare la valenza sociale dei territori coinvolti, in una sfida di modernità unità all’ etica nella quale i soci possano sempre meglio continuare a riconoscersi».

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