Dopo e-bay anche Alibaba firma per difendere il made in Italy

Con il sostegno della Gdo, un accordo con i due colossi dell’e-commerce globale come e-bay e Alibaba, un maggiore impegno nella difesa internazionale del made in Italy autentico e l’apertura ufficiale dei lavori per un testo unico sulle Dop, Maurizio Martina, ministro dell’agricoltura, ha così chiuso oggi gli Stati generali delle indicazioni geografiche italiane che si sono tenuti all’Expo.

Una giornata di lavori molto produttiva in cui ha spiegato, punto dopo punto, le linee guida per la difesa e la promozione delle denominazioni geografiche non solo in Italia ma anche nel mondo.

Maurizio martina

Del resto, stando ai dati di Ismea, diffusi in quest’occasione, quello delle di Dop e Igp è un mercato sempre più importante per il Belpaese che registra crescite di fatturato all’estero del 64% in 5 anni. Stiamo parlando di un circuito produttivo che coinvolge circa 300 mila operatori tra la fase agricola e industriale per un fatturato alla produzione di 13,7 miliardi di euro.

«Le prospettive – ha spiegato Ezio Castiglione, presidente di Ismea – sono di crescere ancora più velocemente nel 2015, approfittando di un euro più competitivo, dell’onda lunga dell’Expo e delle attività messe in campo dal piano sull’internazionalizzazione varato dal Governo».

L’Italia, con 273 prodotti agroalimentari insigniti del bollino comunitario, di cui 4 nuovi riconoscimenti dall’inizio di quest’anno, e 523 Dop e Igp vinicole, guida saldamente la classifica in Europa per numero di denominazioni, a conferma dell’efficace azione di valorizzazione e tutela svolta dal sistema di qualità certificata.

La lotta alla contraffazioni delle nostre Dop e Igp è una delle principali priorità individuate dall’azione ministeriale alla quale si sta cercando di dare seguito su due fronti. Da un lato tramite l’accordo con i due colossi dell’e-commerce globale, e-bay e Alibaba che permette di contrastare la compravendita di merce contraffatta attraverso gli scambi online.

«Grazie ai due accordi di tutela – chiarisce un portavoce del ministero – le nostre indicazioni geografiche vengono tutelate sulle due piattaforme commerciali alla stessa stregua dei grandi brand come Nike o Microsoft. Il prodotto falso viene segnalato dall’Ispettorato repressione frodi che fa un’azione di monitoraggio e entrambe le aziende di e-commerce si sono rese disponibili a rimuovere il prodotto falso dal mercato e a bloccare i venditore».

L’adesione all’accordo da parte delle due compagnie di e-commerce, eleva per la prima volta un brand geografico (come le denominazioni di origine) a pari rango dei brand privati.

Sul fronte della promozione del made in Italy autentico e di qualità, l’azione di sostegno all’export è partita già dall’ultima edizione FMI Connect che si è appena conclusa a Chicago dove ha partecipato una delegazione di 52 aziende coordinate da una “joint venture” istituzionale tra il ministero dello Sviluppo economico e di quello per l’Agricoltura oltre che da tre importanti fiere italiane ossia Milano, Parma e Verona.

«L’obiettivo della missione – continua il portavoce ministeriale – è stato quello di creare dei contatti con la grande distribuzione organizzata statunitense con l’obiettivo di promuovere l’export dei nostri prodotti. È una delle azioni del piano Made in Italy lanciato dal vice-ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda e dal ministro Martina. Il programma è partito dalla settimana scorsa ma abbiamo già avuto l’interessamento di importanti catene americane».

Certo un piano del genere non può prescindere dal fatto che, per lo meno fino ad ora, gli Usa non riconoscono alcun tipo di tutela legale ai prodotti made in Italy e che il business del cosiddetto “italian sounding” oltre che essere molto dannoso per le nostre aziende, è anche molto lucrativo. E in questa direzione un punto fermo potrebbe essere raggiunto attraverso un accordo commerciale di più ampia portata come, ad esempio, il Ttip c he però è ancora in una fase embrionale e sul quale permangono ancora parecchie incertezze.

Infine, gli Stati generali delle indicazioni geografiche, hanno rappresentato il palcoscenico dal quale il ministro Martina ha voluto dare il via all’iter parlamentare per l’approvazione, secondo le previsioni, entro un anno, di un testo unico sulle Dop che – con l’intento di semplificare – metta insieme e armonizzi tutta la disciplina varia e frastagliata esistente in Italia in un’unica raccolta organica.

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