Almaverde bio sbarca in Emilia Romagna con tre showroom

Tre nuovi showroom Almaverde Bio in Emilia-Romagna. Dopo il primo, pioniere, inaugurato in Corso Sempione a Milano lo scorso aprile, arriva quello bolognese che ha aperto le porte il 20 dicembre in via Dagnini, 46. Sono di prossima apertura quelli di Reggio-Emilia e Parma che debutteranno rispettivamente l’8 ed il 28 gennaio mentre entro la fine del 201, potrebbero vedere la luce nuovi showroom in Veneto.

È la nuova strategia di marketing Almaverde bio, azienda leader nella produzione di prodotti biologici, che si affianca al canale tradizionale della grande distribuzione organizzata e ai contatti diretti con alcuni ristoratori come la Camst.

Il mercato del “Bio”. «Con questa strategia – spiega Renzo Piraccini, presidente di Almaverde Bio italia – stiamo cercando di cogliere a pieno le potenzialità di questo settore. Secondo i nostri dati, il 40% dei consumatori italiani è disposto a pagare di più pur di avere dei prodotti più sicuri e più buoni. I sondaggi di mercato, inoltre, riscontrano che sono disponibili a comprare prodotti “bio” il 20% dei consumatori italiani. Allora si vede bene che abbiamo un gap da colmare se consideriamo che la quota “bio” rappresenta appena il 2% di tutto il settore alimentare. In questo senso, un concept-store monomarca rende il prodotto facilmente rintracciabile, e dà la possibilità ai consumatori di effettuare delle scelte “bio” ».

Il nuovo store. Il format degli showroom è sempre lo stesso. Da una parte il supermercato vero e proprio con una vasta gamma di prodotti a marchio Almaverde bio e dall’altro il reparto bistrot per la zona ristorazione.

«Unica eccezione: quello di Reggio-Emilia che non avrà il bistrot – spiega Natale Mainieri, consigliere delegato retail operation di Organic Food Retail la società controllata da Ki Group che gestisce in esclusiva i diritti di sfruttamento del marchio Almaverde Bio per la realizzazione e lo sviluppo di negozi specializzati per alimenti biologici -. È solo una questione di spazi dal momento che la metratura non permetteva la realizzazione di un’area ristorazione. Saranno comunque serviti prodotti gastronomici preconfezionati negli store di Bologna e Parma».

La strategia in cifre. Dopo l’apertura ad aprile dello store milanese, in corso Sempione, è già possibile fare un primo bilancio della nuova strategia dal momento che lo showroom nel capoluogo lombardo cresce del 20-25% sulla media delle base-line calcolata su 5 settimane. Il solo bistrot cresce del 40%.

«Secondo le nostre stime – continua Mainieri – Bologna varrà almeno un 40% in più di Milano, considerato che Bologna è una città più piccola ed ha una particolare connotazione “bio” nel senso che c’è una maggiore attenzione all’enogastronomia biologica. Milano è una piazza con una maggiore concorrenza mentre, a Bologna, l’area di attrazione scelta, via Dagnini, ha un target più focalizzato».

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