La Pac post 2020, meno aiuti ma anche più smart e flessibile

Le proposte presentate lo scorso 1° giugno dovrebbero mantenere, secondo la Commissione Europea, la Pac "a prova di futuro" per gli agricoltori

Un nuovo metodo di lavoro, un sostegno più mirato, un’accelerazione sul rispetto dell’ambiente e le azioni per il clima, maggiore utilizzo di conoscenze e innovazioni. Sono le proposte presentate lo scorso 1° giugno dalla Commissione Europea per rendere la Pac “moderna e semplificata” dal 2021 al 2027.

Con un bilancio di 365 miliardi di euro la spesa agricola scenderà rispetto agli 420 miliardi stanziati nell’attuale programmazione ma secondo la Commissione europea la Pac dovrebbe restare  “a prova di futuro”, continuando a sostenere gli agricoltori e le comunità rurali, guidare lo sviluppo sostenibile in un’ottica di tutela ambientale e di azion per il clima. Le proposte odierne conferiscono agli Stati membri maggiore flessibilità e responsabilità per scegliere come e dove investire i propri finanziamenti Pac.

La proposta di oggi – ha spiegato Phil Hogan, Commissario Ue per l’Agricoltura e lo sviluppo rurale – realizza l’impegno della Commissione a modernizzare e semplificare la politica agricola comune, a mettere in atto una vera sussidiarietà con gli Stati membri, assicurare un settore agricolo più resiliente in Europa e accrescere il livello di ambizione in materia di ambiente e clima della politica.”

 

I punti principali della proposta Pac della Commissione europea

Entrando nel dettaglio sul nuovo metodo di lavoro gli Stati membri godranno di una maggiore flessibilità sull’utilizzo dei fondi e potranno progettare programmi su misura degli agricoltori e delle comunità rurali in senso ampio. Gli Stati membri avranno anche la possibilità di gestire una quota della dotazione Pac, fino al 15%, trasferendola dal primo al secondo pilastro e viceversa.

Per quanto riguarda un sostegno più mirato i pagamenti diretti rimarranno una componente essenziale della politica con priorità al sostegno delle aziende agricole di piccole e medie dimensioni, che costituiscono la maggioranza nel settore agricolo dell’Ue, e agli aiuti ai giovani agricoltori. La Commissione continuerà ad adoperarsi per una distribuzione più equa dei pagamenti diretti tra gli Stati membri mediante la convergenza esterna.

Riguardo all’ambiente e  il clima i cambiamenti climatici, le risorse naturali, la biodiversità, gli habitat e i paesaggi sono temi compresi negli obiettivi  della proposta. La nuova Pac richiederà agli agricoltori di conseguire obiettivi più ambiziosi grazie a misure obbligatorie e basate su incentivi:

  • i pagamenti diretti saranno subordinati a requisiti ambientali e climatici più rigorosi;
  • ciascuno Stato membro dovrà offrire regimi ecologici che aiuteranno gli agricoltori ad andare oltre i requisiti obbligatori e che saranno finanziati con una quota delle dotazioni nazionali per i pagamenti diretti;
  • almeno il 30% di ciascuna dotazione nazionale per lo sviluppo rurale sarà dedicata alle misure ambientali e climatiche;
  • il 40% del bilancio complessivo della PAC dovrebbe contribuire all’azione per il clima;
  • oltre alla possibilità di trasferire il 15% delle dotazioni tra i pilastri, gli Stati membri avranno anche la possibilità di trasferire un ulteriore 15% dal pilastro 1 al pilastro 2 per le spese relative alle misure climatiche e ambientali (senza cofinanziamento nazionale).

Sul maggiore utilizzo di conoscenze e innovazioni la Pac più moderna si avvarrà delle tecnologie e delle innovazioni più recenti, fornendo un aiuto sul campo agli agricoltori e alle pubbliche amministrazioni.

 

 

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