Continua il calo per la Nocciola del Piemonte Igp

Le nocciole dalla Turchia e dell'Azerbaijan sono nella black list di Coldiretti degli alimenti più pericolosi, in base alle notifiche del Raff 2018, il sistema di rapido allerta dell'Ue sugli alimenti
L’anomalo andamento meteo e le problematiche fitosanitarie determinano un vistoso calo della produzione di nocciole

In termini di giro d’affari la Nocciola del Piemonte Igp resta il terzo più importante prodotto ortofrutticolo italiano che si fregia del bollino Ue: lo affermano i dati del rapporto 2017 di Ismea Qualivita, nonostante il trend in discesa libera evidenziato nel 2016 sia per quanto riguarda i volumi delle nocciole (-25% scesi a 4.850 tonnellate) che il valore (-32% a 17 milioni di euro) rispetto all’anno precedente.

La denominazione “Nocciola Piemonte” è riservata alla cultivar “Tonda Gentile Trilobata” coltivata nel territorio della regione Piemonte, prevalentemente in provincia di Cuneo ma anche nelle provincie di Asti, Alessandria, Novara, Torino, Vercelli e Biella. Gli ultimi dati sulle produzioni in guscio certificate nel 2017, resi noti come da tradizione ad agosto di ogni anno, arrivano dal presidente del Consorzio di tutela Nocciola Piemonte Igp, Sergio Lasagna: “La produzione tutelata si è attestata sui 65mila quintali, ossia 30 mila quintali in meno rispetto ai quantitativi del 2016 e al Consorzio aderiscono una trentina di azienda tra industrie dolciarie e aziende agricole. Il calo è legato agli attacchi della cimice asiatica, ma il prodotto è mancato per diversi motivi, anche climatici”.

È ancora presto per fare un bilancio sulla produzione del 2018 in quanto la raccolta non ancora conclusa (avviene tra l’inizio di agosto e la fine di ottobre), ma si prevede un quantitativo inferiore del 20-30% rispetto a quello del 2017. Per quanto riguarda invece il mercato, la domanda sta crescendo e spesso non riesce a coprire la richiesta di prodotto. Sia la nocciola protetta dall’Igp che quella anonima, tanto più se nazionale, resta una produzione ad alto valore aggiunto. “I prezzi alla produzione quest’anno -fa sapere sempre il presidente del Consorzio di tutela Nocciola Piemonte Igp- si aggirano intorno 350 euro a quintale per la Nocciola Piemonte Igp secondo i dati della Camera di commercio di Cuneo e il prodotto non tutelato viene quotato sui 320-330 euro al quintale”.

Dal Consorzio di tutela dipende anche l’autorizzazione dell’uso della denominazione Nocciola Piemonte Igp in etichetta nei prodotti trasformati, (perlopiù dell’industria dolciaria), quando la denominazione con il marchio comunitario è evidenziato in etichetta: “Per esempio -sottolinea Lasagna- la tavoletta di cioccolato che in etichetta contiene la denominazione Nocciola Piemonte Igp e che per questo si posiziona in una fascia premium. Vengono approvati infatti oltre 400 etichette all’anno di prodotti contenenti la nocciola Igp. Non occorre invece alcuna autorizzazione da parte del Consorzio se la nocciola Igp è inserita nella lista degli ingredienti”. Il 90% del prodotto è destinato all’industria di trasformazione e il restante 10% viene venduto sgusciato e tostato e arriva sullo scaffale. Il disciplinare di produzione dell’Igp regolamenta, oltre alla coltivazione anche la produzione di granella di nocciole, la farina di nocciole e la pasta di nocciole.

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