Fruitimprese Emilia Romagna, raccolto estivo non abbondante

Il presidente di Fruitimprese Emilia Romagna,Giancarlo Minguzzi , stila anche un primo bilancio di vendite su mele, pere e kiwi

Giancarlo Mniguzzi, presidente di Fruitimprese Emilia Romagna

“Danni su diversi impianti di ortaggi invernali come carciofi, cavoli, broccoli, finocchi,  perdite sulle albicocche precoci in tutta Italia e in qualche varietà precoce di nettarine nel sud Italia per quanto rigaurda i frutteti, in risveglio vegetativo e in molti casi già fioriti”.

Così Giancarlo Minguzzi, presidente di Fruitimprese Emilia Romagna, ha fatto il bilancio dei danni causati dalle gelate e dal maltempo dei primi giorni di marzo.“Anche Dalla Spagna – aggiunge – si registrano danni sulle varietà precoci nel sud. Per il resto in Romagna le gemme erano ancora ben chiuse per cui se non succede altro si può pensare ad un raccolto normale, ma non abbondante come nel 2017”.

 

Stagione estiva 2018 migliore dell’anno precedente

La prossima campagna estiva potrebbe essere migliore sotto l’aspetto commerciale di quella insoddisfacente del 2017. Infatti – spiega Minguzzi di Fruitimprese Emilia Romagna – durante Fruit Logistica a Berlino abbiamo riscontrato un deciso interesse per i prodotti estivi italiani da parte delle maggiori catene europee. Interesse dovuto, dicevano, ad una scarsa qualità del prodotto estivo spagnolo durante tutta l’estate scorsa. Tutto ciò ci fa ben sperare per la prossima stagione 2018”.

 

Bene le vendite di mele, in difficoltà le pere

Circa la campagna della frutta invernale ancora in corso, Minguzzi spiega che “il prodotto che registra le migliori performance è quello delle mele. Infatti la grande mancanza iniziale di produzione (meno 30-40%) si fa sentire a suon di aumenti di prezzi. L’andamento delle pere invece è costante, ma deve fare i conti con il degrado di qualche partita di scarsa qualità che rischia di inquinare il mercato al ribasso. In questo finale di campagna pere c’è un 50% di prodotto di calibro piccolo che denuncia problemi di conservazione. Inoltre il destoccaggio è lento e stanno arrivando le prime partite di prodotto da Oltremare, per cui la situazione di mercato potrebbe farsi complicata”.

 

Kiwi, nessun aumento di prezzo a fine stagione

Stessa cosa per il kiwi. “Già il raccolto 2017 – sostiene Minguzzi – è stato inferiore al normale di un buon 30% , poi il decumulo non è stato sufficiente, causa prezzi alti. Al 15 febbraio le giacenze erano dell’11% inferiori allo stesso periodo del 2017. Quello che si può dire con certezza è che non ci possiamo aspettare aumenti di prezzo da adesso a fine campagna”.

 

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