Istituire il catasto ortofrutticolo, ampliare il mercato estero ed abbattere le barriere fitosanitare. E ancora rafforzare i controlli da parte delle autorità per salvaguardare l’origine dell’ortofrutta made in Italy, simbolo di qualità. Sono le richieste al Governo, in vista del tavolo ortofrutticolo del 27 settembre prossimo, presentate dalla cooperazione agroalimentare.
Ad illustrarle il presidente di Apo Conerpo, Davide Vernocchi, presentando alle istituzioni lo stabilimento di Bagnacavallo (Ra) della coop Agrintesa, che lavora giornalmente 500 tonnellate di frutta, ha una potenzialità di stoccaggio di 17mila tonnellate, con una superficie complessiva di quasi 55mila metri quadrati (di cui quasi 34.000 coperti) con 12.500 metri quadrati di celle per la conservazione di prodotti ortofrutticoli in atmosfera controllata e un’area di oltre 10mila metri quadrati con le più efficienti linee per la lavorazione ed il confezionamento.
Una filiera integrata
L’obiettivo è quello di arrivare a una filiera integrata, fiore all’occhiello della cooperazione agroalimentare che va dai soci produttori alle cooperative di conferimento fino all’industria di trasformazione, Conserve Italia.
L’impianto è stato visitato da Alessandra Pesce, sottosegretario al ministero delle Politiche Agricole Alimentari Forestali e del Turismo (Mipaaft) con delega all’ortofrutta che ha ricordato l’importanza della convocazione del tavolo ministeriale per il comparto. Ad accompagnare l’esponente di Governo erano presenti, tra gli altri, il presidente di Agrintesa, Raffaele Drei, il presidente di Apo Conerpo, Davide Vernocchi, il presidente nazionale di Confcooperative e di Conserve Italia, Maurizio Gardini, il sindaco di Bagnacavallo, Eleonora Proni.
