Ortrofrutta: più occupati e meno aziende

Nel contesto di crisi generalizzata che riguarda complessivamente tutto il comparto ortro-frutticolo, L’occupazione agricola, incontro tendenza cresce dell’1,8% su base annua contro lo 0,1% dell’intera economia nazionale

Secondo Agrosserva, l’analisi trimestrale di Ismea e Unioncamere che confronta i dati del terzo trimestre 2014 con quelli dello stesso periodo 2013, il segno positivo sul dato occupazionale è determinato dal forte incremento delle assunzioni di lavoratori dipendenti (+5,6%) che rivela una tendenza alla creazione di imprese sempre più grandi mentre, per contro, calano quelli indipendenti (-1,8%) in coerenza con il continuo processo di erosione delle imprese a conduzione familiare.

L’analisi in cifre

 Le aziende. Per Agrosserva, il tessuto imprenditoriale agricolo italiano torna a ridimensionarsi dopo la leggera crescita congiunturale del secondo trimestre (+0,1%) dovuta a fattori di stagionalità. Il confronto tra il terzo trimestre 2014 e quello 2013, ci rivela che hanno chiuso i battenti 20mila aziende agricole (-2,6%), di cui 8.500 solo nel Mezzogiorno.

Prezzi e costi. Nell’intero comparto agroalimentare sono proprio le coltivazioni vegetali quelle che registrano cali più significativi dei prezzi (-4,4% contro il -3,3% dell’intero settore food). Pressoché stabili i costi di produzione per le coltivazioni (-0,1%) che diminuiscono lievemente rispetto al 2013, in conseguenza del rallentamento dei costi energetici.

Export. Se i consumi delle famiglie italiane sono sostanzialmente stabili, è più tonica la domanda estera, che ha permesso nei primi sette mesi del 2014 una crescita delle esportazioni agroalimentari dell’1,9% rispetto allo stesso periodo del 2013, grazie soprattutto ai flussi destinati ai paesi Extra UE, dove le nostre esportazioni agroalimentari crescono a un passo più accelerato (+2,7%) rispetto a quelle verso l’UE (+1,5%),

Verdura. Per il terzo trimestre consecutivo è ancora il clima a giocare un ruolo decisivo nell’andamento commerciale delle produzioni orticole. Il periodo è stato caratterizzato da temperature abbondantemente al di sotto dei livelli medi stagionali, accompagnate spesso da precipitazioni. La stagione sfavorevole ha condizionato l’offerta di prodotti orticoli, sia sul piano quantitativo che qualitativo ed ha avuto inoltre un impatto non trascurabile sull’orientamento dei consumi. Soprattutto nel mese di luglio si è verificato un marcato e generale calo dei listini, che hanno poi lentamente riguadagnato terreno nei due mesi successivi, in particolare a settembre.

Frutta. Nel settore frutticolo il terzo trimestre ha evidenziato un generale deprezzamento dei listini. I prodotti maggiormente interessati dal calo delle quotazioni di mercato sono state pesche e nettarine, per le quali la campagna di raccolta è stata caratterizzata da una profonda crisi fin dall’esordio, uva da tavola e susine. Nel comparto frutticolo solo i limoni hanno registrato una crescita dei prezzi.

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