Mele e pere, in calo il raccolto 2016 nell’Ue

pere e mele

Nel 2016 la produzione di mele nell’Ue diminuirà del 3% rispetto all’ano precedente e anche il raccolto di pere è atteso in flessione del 9%. Ad eccezione di alcune gelate che hanno colpito alcuni paesi dell’Europa centrale, il clima favorevole dovrebbe aver assicurato una buona qualità. Sono le stime di Wapa (World Apple and Pear Association, l’Associazione mondiale per le pomacee), diffuse nel corso di Prognosfruit, la conferenza annuale di Amburgo dello scorso agosto.

Le stime europee per il 2016 (di 21 stati membri dell’Ue-28) indicano poco più di 12 milioni di tonnellate di mele prodotte, quindi il 3% in meno rispetto allo scorso anno ma l’1% in più rispetto alla media degli ultimi tre anni. A preoccupare quest’anno sono state le intense gelate che hanno colpito Slovenia, Austria e alcune zone di Croazia e Ungheria. Altrove i volumi sono aumentati in Canada (+24%), Turchia (+16%), Stati Uniti (+12%) e Russia (+2%), diminuiti invece in Messico (-16%) e Svizzera (-5%).

 Il raccolto di pere del 2016 raggiungerà i 2,17 milioni di tonnellate (19 stati membri dell’Ue-28), il 9% in meno sia rispetto allo scorso anno sia rispetto alla media degli ultimi tre anni. Nell’emisfero nord del mondo i raccolti cresceranno in Cina (+6%), Turchia (+5%) e Ucraina (+2%) mentre diminuiranno in Svizzera (-16%), Stati Uniti (-3%) e Bielorussia (-1%).

In Italia si riduce solo la produzione di pere che dovrebbe fermarsi a 678mila tonnellate, in calo dell’11% rispetto a quella dello scorso anno. Per le mele prevista infatti una produzione di 2 milioni e 282mila tonnellate di mele, un dato in linea con quelle dell’anno scorso.

“Siamo di fronte ad una annata di produzione assolutamente non eccedentaria in tutta Europa – ha dichiarato Elisa Macchi direttore di Cso Italy – con valori al di sotto della media degli ultimi cinque anni”. Positivo il commento del presidente dell’Oi Pera, Gianni Amidei “Il calo di offerta generalizzato tra tutti i Paesi produttori d’Europa consentirà una maggiore vivacità degli scambi. L’elevato livello qualitativo del prodotto italiano in questa annata dovrebbe garantire uno svolgimento positivo della campagna

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato iscriviti alla newsletter gratuita.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome