Il bilancio positivo dei 3 anni di Fruit24

In uno scenario di consumi di ortofrutta in crescita, aumenta l'attenzione del consumatore per una dieta a base di proteine vegetali, il progetto Fruit24 chiude i tre anni di iniziative sia nel retail fisico sia online

A febbraio 2019 si chiudono i tre anni del progetto Fruit24, iniziativa che ha suggerito nuove e originali modalità di consumo di ortofrutta di stagione durante la giornata, con una comunicazione semplice e chiara su uno stile di vita sano e corretto.

I risultati sono stati molto positivi con bambini e adulti coinvolti nelle attività, nei punti di vendita, nelle piazze e nei luoghi balneari in cui gli “stilisti del food” hanno dato vita a creazioni divertenti e originali a base di prodotti ortofrutticoli.

Comunicazione non solo con eventi in store e in luoghi fisici, ma anche attraverso la Rete: la pagina di Facebook di Fruit24 ha totalizzato più di 18.000 fan e 220 food blogger hanno collaborato al progetto realizzando 255 ricette condivise.

Obiettivi oltre le aspettative per Fruit24

“Gli obiettivi raggiunti -ha dichiarato Davide Vernocchi, presidente di Apoconerpo– sono andati oltre i nostri propositi di stimolare la crescita di consumi di ortofrutta dello 0,3%, in questi anni abbiamo raggiunto picchi che hanno toccato il 3%”.

“Del resto i consumi di frutta e verdura sono in costante aumento da diversi anni -dichiara Claudio Scalise, amministratore unico di SG Project-, con il progressivo spostamento da una dieta a base di proteine a base animale a quelle vegetali, questo lo abbiamo notato soprattutto nelle nuove generazioni”.

Dai dati elaborati durante il triennio l’8% dei consumatori italiani sceglie esclusivamente i prodotti vegetali come base della propria dieta ed il 29% ha ridotto il consumo di carne a favore delle proteine di origine vegetale.

Il tutto in una logica di sostenibilità dal punto di vista produttivo e sociale perché “l’ortofrutta -sottolinea Vernocchi- è un driver occupazionale lungo la filiera, ma anche ambientale in quanto l’attenzione al rispetto del suolo e delle risorse è un elemento nel quale abbiamo investito molte risorse”.

Il ruolo della gdo con iniziative in store

Il rapporto con la grande distribuzione è stato collaborativo: un prodotto buono e bello fa aumentare l’attenzione da parte del consumatore e di conseguenza le vendite. I numeri lo testimoniano: le attività si sono svolte in più di 2.000 punti di vendita della gdo italiana per oltre 19mila giornate promozionali.

“Guardando al futuro -chiude Vernocchi- sarà importante ricercare quali siano le nuove esigenze del consumatore in un contesto di competitività spinta, in quanto il mercato è globale e bisogna difendersi dall’arrivo di frutta e verdura a basso costo da altri mercati, che spesso non tengono conto dei criteri di sostenibilità e responsabilità sociale insiti nelle nostre produzioni”.

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