Banane, cronaca di una crisi annunciata

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Nel mondo ci sono troppe banane e questo fa prevedere (anche se alcuni Paesi come l’Ecuador lo hanno già annunciato) il crollo dei prezzi nel 2016.

L’eccesso di offerta è stata segnalata anche dai principali acquirenti come Europa, Russia e Usa che, già da quest’anno, hanno registrato cali significativi delle quotazioni peraltro denunciati da tutte le associazioni di produttori interessate.

Le prospettive. Le previsioni per il 2016 sono ancora più fosche dal momento che i volumi in circolazione sul mercato globale sono in aumento e andranno a saturare le principali piazze.

Persino quella cinese dove all’incremento delle quantità di banane importante si va ad aggiungere, una raccolta molto abbondante per la produzione locale.

La guerra tra mercati. In America latina è guerra tra i produttori di banane. Sono molti i Paesi del sud del mondo che hanno iniziato a produrle e, per i prezzi bassi con cui si inseriscono nel mercato attirano l’interesse delle grosse multinazionali.

Questo fa scatenare la giungla dei prezzi che penalizza i produttori tradizionali come l’Ecuador, ad esempio, che ha già annunciato, per il 2016, l’intenzione di ridurre i prezzi di 10 centesimi a cassa.

Nuovi competitor. Anche per l’export bananiero delle Filippine si prospetta un anno difficile dal momento che sui mercati dove normalmente l’arcipelago vende i propri prodotti sono subentrati i nuovi competitor del sud-est asiatico tra cui l’Australia.

Le produzioni di questo continente sono stati beneficiati dalla corrente El Niño, a differenza di quanto accade nelle altre colture del Sudamerica che invece vengono penalizzate. Gli effetti registrati nel continente australe, infatti, sono quelli di ridurre il numero di uragani e quindi agevolare l’attività degli agricoltori.

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