Orogel investe 80 milioni per crescere in Italia e Nord-America

Pronto un nuovo piano industriale per Orogel, la cooperativa romagnola con quasi 1.600 soci, leader in Italia nel settore dei surgelati. Tra il 2016 e il 2018 il gruppo svilupperà investimenti per un valore complessivo di 80 milioni di euro (quasi quanto quelli investiti negli ultimi 5 anni, circa 90 milioni di euro).

Il piano industriale. Obiettivi: accrescere la propria quota nel settore dei surgelati italiani e in Nord America; spingere sul settore fresco e sviluppare nuove tecnologie per la conservazione e per ottimizzare i costi della logistica.

«Siamo un’azienda – spiega il direttore generale, Giancarlo Foschi – che ha sempre investito molto, tra impianti, logistica e nuove linee. Il nuovo piano di sviluppo vuole spingere su linee di prodotto a cui il mercato sta prestando grande attenzione come quelli legati al benessere o all’aspetto salutistico o ancora a salvaguardare la qualità. Stiamo studiando nuove referenze ma prima di tutto occorre sviluppare delle tecnologie che ci permettano di contenere i costi, soprattutto quelli della logistica».

rendering stabilimento2

I lavori a Cesena. Da il progetto da 30 milioni di euro per l’implementazione dell’impianto più importante del gruppo, quello di Cesena, dove sarà costruita cella frigo completamente automatizzata e altamente tecnologica, in grado di stoccare fino a 30mila tonnellate di prodotto. Una novità che permetterà all’azienda di ridurre il traffico di camion da e per i centri di stoccaggio (di terzi) attualmente usati della metà.

« Orogel – continua Foschi –spende circa 3 milioni di euro per lo stoccaggio. Una volta ammortizzati i costi dell’investimento, pensiamo di potere abbattere significativamente questa voce di costo e di potere ottimizzare tutta la fase logistica».

Oltre agli interventi a Cesena; il piano industriale destina 10 milioni di euro per il potenziamento degli impianti di surgelazione degli ortaggi; 7 milioni per la realizzazione di un nuovo sistema di alimentazione a temperatura controllata per accogliere e avviare immediatamente gli ortaggi freschi in arrivo dalla campagna nella linea di surgelazione (delle quattro linee previste una è già stata realizzata ed è in funzione); 15 milioni: per potenziare lo stabilimento di Policoro; 10 milioni per sviluppare il settore Orogel Fresco e 8 milioni per il miglioramento dello stabilimento di Ficarolo.

spinaci2

La strategia. «C’è ancora spazio per crescere sul mercato italiano – chiarisce Foschi – se si pensa che attualmente, nel settore dei surgelati, la domanda nazionale è ancora coperta, per il 40% da prodotti di importazione che arrivano prevalentemente dal Nord Europa. Puntiamo a sviluppare ulteriormente il mercato nazionale che oggi rappresenta il 95% del nostro fatturato. Ma guardiamo anche all’export verso gli Usa e il Canada. Abbiamo da poco sviluppato degli accordi con la catena Trader Joe’s e dai primi del 2017 inizieremo a mandare i primi quantitativi di prodotto per la private label nordamericana. Puntiamo a portare al 10% la quota di export del fatturato e ad una crescita complessiva del 4% annuo».

Il bilancio 2015. Sulla scia del successo dei prodotti benessere, Orogel chiude il 2015 con una crescita del settore surgelati dell’8,9% e un aumento dei volumi del 6,7%. «Il buon andamento aziendale – si legge in una nota dell’azienda – è confermato da tutti i principali indici di bilancio. II patrimonio netto contabile è salito a 137 milioni (+9,6%), mentre il capitale immobilizzato è pari a 114 milioni di euro (come nell’esercizio precedente). La posizione finanziaria netta è migliorata, poi, di 14.854.000 euro».

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato iscriviti alla newsletter gratuita.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome