Apoconerpo cresce del 4,3% e punta su tecnologia e nuove varietà

Con più di 700 milioni di euro di fatturato, nuove varietà in campo anche a sostegno dell’export che cala del 2% e un piano di investimenti che spinge su tecnologie, sostenibilità, partecipazioni e promozione, Apo Conerpo ha presentato oggi il suo bilancio 2015 che, in controtendenza ai trend di mercato, e in barba all’andamento climatico anomalo, chiude il 2015 con segno positivo registrando una crescita del 4,3% rispetto all’anno precedente.

Lo scenario. “I risultati conseguiti – ha spiegato il presidente Davide Vernocchi – sono stati raggiunti nonostante il calo di superfici di alcune colture come le pesche e le nettarine o le patate. E nonostante la grande incertezza che colpisce i nostri principali mercati di riferimento come l’Inghilterra che ha appena votato l’uscita dall’Unione europea, la Russia che ha riconfermato per altri 18 mesi l’embargo o i mercati nordafricani attualmente molto instabili. Questo dimostra che l’aggregazione è vincente sui mercati globali anche grazie alle maggiori possibilità offerte da un piano industriale di gruppo che può garantire maggiori risorse, continuità delle forniture e avanguardia tecnologica”.

Gli investimenti. Quello di Apoconerpo, in particolare, prevede un piano di investimenti che al 30 giugno 2016 ha riguardato quasi 38 milioni di euro di cui la stragrande maggioranza, circa 29 milioni, in partecipazioni e strumenti partecipativi. Come, ad esempio, quella come Newco Opera, al consorzio Igp Emilia-Romagna che attende, come imminente l’approvazione del nuovo disciplinare da Mipaaf che permetterà di estendere le superfici certificate già dalla prossima campagna per aprire, eventualmente, la strada per il co-branding tanto atteso che potrebbe anche coinvolgere il gruppo concorrente Origine.

Tra le principali innovazioni tecnologiche si segnala la spinta in avanti del comparto ciliegia con l’acquisto da parte di Agrintesa, per 5 milioni di euro, della nuova calibratrice Cherry Vision 2 del Gruppo Unitec che creato nuove linee di lavoro ” anche se al momento – fa sapere un portavoce del gruppo – sono inutilizzate a causa degli scarsi volumi di questa campagna”.

Investimenti per 10 milioni di euro sono invece previsti da qui all’anno prossimo per tecnologizzare gli impianti di produzione del kiwi, una cultura su cui il gruppo spinge molto anche alla luce dell’auspicata apertura del mercato giapponese il cui relativo dossier non è, però, ancora arrivato a conclusione, dopo 10 anni di negoziati.

“I nostri obiettivi – continua Vernocchi – sono quelli, innanzitutto, di remunerare al meglio i nostri produttori; di prestare attenzione all’ambiente e alle tematiche di sostenibilità sociale dal momento che quello ortofrutticolo è un comparto che genera occupazione in maniera importante”.

I numeri. Passando ai dati, quello che si registra “è una sostanziale stabilità delle produzioni frutticole, un incremento del pomodoro destinato all’industria di trasformazione ed una diminuzione delle altre produzioni orticole e delle patate, nel 2015 Apo Conerpo ha registrato un aumento dell’1,94% dei volumi di frutta conferiti dai soci, che hanno superato le 403.000 tonnellate, con indice però negativo per albicocche, ciliegie, nettarine e susine ed incrementi per kiwi, pere, kaki, castagne e marroni. Per quanto concerne il pomodoro da industria, la produzione ha sfiorato le 450.000 tonnellate con un +6,3% rispetto all’anno precedente.

Per gli ortaggi nel loro complesso, i volumi conferiti ad Apo Conerpo si sono attestati sulle 596.600 tonnellate (-1,50% rispetto al 2014), con indice negativo per fragole, fagiolini e zucche, ma soprattutto per fagioli e piselli, condizionati dalla scarsa allegagione nei mesi primaverili e dalla forte siccità estiva.

In diminuzione anche la produzione di patate (-13,57%), attestatasi sulle 48.600 tonnellate. Buone notizie sul fronte delle superfici frutticole di Apo Conerpo, che hanno fatto registrare un aumento, passando da quasi 16.500 a oltre 17.000 ettari ed interrompendo così il trend negativo degli ultimi dieci anni caratterizzati da una diminuzione costante.  Considerando anche le specie orticole, nel 2015 la superficie complessiva coltivata dai soci del Gruppo ha sfiorato i 31.000 ettari (erano 30.200 nel 2014).

Nuovi brand. “Sul fronte della promozione – conclude Vernocchi – oltre al progetto triennale Fruit24, è attesa per i prossimi mesi la presentazione del nuovo brand Opera per le pere che sarà lanciato dall’omonimo gruppo che spinge sulla nuova abate Fetel a buccia rossa, in prossima uscita sul mercato, anche per penetrare maggiormente il mercato statunitense dove le pere rosse sono apprezzqate e dove non ne esiste ancora una varietà di abate fetel”. Oltre alla commercializzazione e valorizzazione della produzione dei soci, il Gruppo ha anche perseguito gli obiettivi previsti dall’Unione Europea mediante l’attuazione di uno specifico Programma Operativo pluriennale.

“Nell’ambito dell’Esecutivo Annuale 2015 – afferma il vice presidente Roberto Cera – Apo Conerpo, coadiuvata da Finaf, la più grande Associazione di Organizzazioni di Produttori europea, ha rendicontato per conto dei propri associati investimenti per quasi 42 milioni di euro di cui circa 12,5 indirizzati al miglioramento della qualità dei prodotti, 9,6 per le misure ambientali, 8,3 milioni per la pianificazione della produzione e dell’offerta, 4,2 milioni per la promozione dei prodotti freschi e trasformati, oltre 3,9 milioni per la prevenzione e la gestione delle crisi, più di 3,1 milioni indirizzati all’incremento del valore commerciale dei prodotti”.

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