Aronia, la bacca superfood del nord America è prodotta anche in Italia

Si coltiva in provincia di Gorizia, è ricca di supernutrienti e può vantare un indice Orac, che misura la capacità antiossidante, tra i più alti per un frutto

La bacca di Aronia

Da più proteine a più vitamine, a più polifenoli. Oggi il mercato e il consumatore chiedono, infatti, superfood vegetali che abbiano soprattutto potere antiossidante. Un italiano su tre li considera alla stregua di farmaci: il cibo è terapeutico. E in effetti, leggendo l’ultimo rapporto Coop, il giro d’affari è di circa 3,7 miliardi di euro, con avocado e zenzero a fare da padroni per crescita di vendite in un anno (+78% e +72%). Ma nella speciale classifica, considerando solo l’ortofrutta, trovano posto anche goji, mirtillo, acaj.

In quest’ottica va prestata attenzione alle bacche e frutti di bosco che arrivano dal Canada: il Paese sta investendo molto in questa direzione, come ha ricordato l’ambasciatore presso la Repubblica Italiana Alexandra Bugailiskis, intervenuta alla scorsa edizione di Seeds&Chips, a Milano. Tra questi vanno tenuti d’occhio il buffaloberry e l’aronia.

L’aronia coltivata in provincia di Gorizia

Quest’ultima, quasi sconosciuta in Italia, ha trovato un pioniere in Luka Sanzin, 27 anni, studente di Agraria all’Università di Udine, e amministratore unico della società agricola 4 Principia Rerum a Lucinico, in provincia di Gorizia. Per primo in Italia ha introdotto la coltivazione di Aronia melanocarpa in regime di agricoltura biologica e biodinamica.

L’aronia ha un altissimo indice Orac (Oxygen radical absorbance capacity): il valore è di 16.062 micromol per 100 grammi di bacche fresche, tra i più alti per un frutto. Il colore scuro si deve alla quantità di polifenoli (tannini, flavonoidi e antociani). In particolare, è un vero concentrato di antociani: 100 g di bacche ne contengono ben 1.480 mg.

Luka Sanzin al lavoro nell’azienda agricola 4 Principia Rerum

“Sono praticamente l’unico produttore di aronia in Italia -spiega Luka Sanzin-, a parte qualcuno che qua e là ha piantato qualche mezzo ettaro. L’aronia è un superfood. L’ho conosciuta in Germania durante una colazione. Ho fatto ricerche e ha principi attivi spaventosi. Il dipartimento di agricoltura americano le ha dato un livello Orac (misura la capacità antiossidante) tra i più alti, superiore anche al mirtillo o al goji. È una bacca nera che fa parte della famiglia delle Rosacee. È ricca di antociani (polifenoli), tanto che viene utilizzata negli integratori per la vista. Ha molto ferro, ideale per donne in gravidanza, tantissima vitamina K, che ha effetto anticoagulante, e un contenuto di acido chinico, un disinfettante delle vie urinarie, dieci volte superiore rispetto al mirtillo”.

Polonia primo produttore di aronia in Europa

II primo produttore mondiale di Aronia melanocarpa è la Polonia. È, infatti, conosciuta nei Paesi dell’Est, ma anche in Austria, Svizzera, Germania, soprattutto per le sue proprietà benefiche. Tale è la concentrazione di antiossidanti che l’aronia è considerata un radioprotettore efficace: viene utilizzata nei trattamenti terapeutici delle persone colpite da radiazioni. Pare che i russi l’abbiano impiegata in beveroni dopo Chernobyl.

Originaria del Canada e delle lande siberiane, cresce benissimo anche da noi: sopporta temperature da meno 25 a più 40 gradi. “Al gusto sembra un caco non maturo per il carattere astringente -fa sapere Sanzin- ma ha una sua dolcezza, sui 19-20 gradi Brix. La bacca ha una forza pazzesca: la raccogliamo a Ferragosto e quella che rimane sulla pianta cade in febbraio-marzo senza muffe”.

Tutti i trasformati dell’aronia

4 Principia Rerum, azienda a carattere familiare, veicola l’aronia attraverso diversi prodotti: succo in purezza misto con mela e uva; polvere; bacca essiccata, infuso arricchito con Echinacea pallida; un condimento balsamico; composta senza zuccheri e anche una linea cosmetica.

“Produciamo anche bustine monodose di miele bio da 10 g con concentrato di polvere da aronia: sono ideali per sportivi, energizzanti e antiossidanti. Abbiamo fornito cinquemila bustine a tutti i membri della Federazione italiana di atletica leggera Friuli-Venezia Giulia. Il succo in purezza va consumato un decilitro al giorno -sottolinea Sanzin-. Le bacche essiccate sono un po’ più dure e hanno gusto astringente: la polvere no e può essere aggiunta allo yogurt, lo colora e lo rende violaceo, o nel muesli”.

La società agricola coltiva aronia su dodici ettari a partire dal 2014 in regime di agricoltura biodinamica con certificazione Demeter. “Quest’anno contiamo di produrre circa 30mila bottiglie -prosegue Sanzin-: le gelate ci hanno dimezzato il raccolto e siamo sui 40mila kg di frutti. Commercializziamo in Friuli-Venezia Giulia attraverso negozi specializzati bio, via eCommerce e tramite Artimondo a Milano. Siamo nati come produttori esclusivi di aronia, ma abbiamo anche un meleto per i succhi, lavanda e albicocche. Faremo anche un birrificio avendo orzo distico”.

 

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1 commento

  1. Buongiorno, ho letto casualmente l’articolo e mi permetto una precisazione: la nostra azienda agricola biologica Villa Chiarini Wulf produce professionalmente aronia dal 2015, e per l’esattezza abbiamo impiantato 11.000 arbusti. Da allora produciamo e commercializziamo il nostro succo di aronia. Il clima e il suolo dell’Italia centrale rendono le bacche di aronia particolarmente ricche di antiossidanti; a tal proposito abbiamo avviato una collaborazione con l’Università degli Studi della Tuscia. Per qualunque informazione e approfondimento rimando al nostro sito http://www.villachiariniwulf.it.

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