Sfera Agricola, pomodori e insalate d’inverno con l’idroponica

La più grande serra idroponica d’Italia è stata premiata come migliore start up agrifood a StartupItalia 2018

Sfera Agricola si estende su 13 ettari: oltre a pomodori e insalate, produce erbe aromatiche

L’agricoltura del futuro sarà idroponica. Un modello è Sfera Agricola, la serra idroponica più grande d’Italia, che ha vinto il premio come migliore start up agrifood alla recente edizione di StartupItalia.  Ogni anno produce 3mila tonnellate di pomodori e mille di insalata fuori suolo. Niente pesticidi e un risparmio enorme di acqua.

“Per un chilo di pomodori consumiamo 2 litri d’acqua: in campo aperto servono 75 litri”

Sfera Agricola è una serra tecnologica di 13 ettari. Nata nel 2017 e costruita in Maremma, a Gavorrano, comune dove si trova Rocca di Frassinello, grande azienda vitivinicola, ha beneficiato di un finanziamento di 7 milioni di euro messi a disposizione da un fondo di venture capital che ha creduto in questa scommessa. Oggi produce 3mila tonnellate di pomodori e mille tonnellate di insalate, oltre a erbe aromatiche tra cui basilico.

“Per un chilo di pomodori consumiamo 2 litri d’acqua – ricorda il fondatore  e ad Luigi Galimberti, 46 anni –: in campo aperto servono 75 litri! L’80 % di questi due litri è recuperata da acqua piovana e non dalla falda. A oggi produciamo ancora pomodori, 20mila chili a settimana, in settembre erano 80mila ”.

Sfera Agricola funziona fuori suolo, ma senza led. “La nostra fortuna è che abbiamo aeree dove c’è luce anche per produrre pomodori in inverno” sottolinea. La struttura è trasparente in tubi di acciaio e polietilene. Digitalizzata, viene controllata con software. Nel 2018 l’azienda, che impiega duecento dipendenti, ha maturato ricavi per 4 milioni di euro ma prevede di arrivare a 10 milioni per il 2019.

I prodotti a marchio Sfera Agricola sono distribuiti soprattutto nella gdo: al Nord Italia, presso Carrefour e Pam; nel centro Italia, da Coop, Conad e Simply. “A febbraio produrremo anche basilico e insalate arricchiti di calcio e selenio per rispondere sempre più ai bisogni dei consumatori  – annuncia – e insalate a basso contenuto di nitrati. Abbiamo sviluppato collaborazioni con centri di eccellenza e università, come quella di Pisa”.

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