L’India punta sugli Ogm per ridurre le importazioni di legumi e verdura

Per ridurre l’importazione di verdura e riuscire a soddisfare la crescente e colossale domanda interna, l’India sta valutando la strada di sviluppare e usare produzioni Ogm.
La notizia della possibile virata verso produzioni geneticamente modificate si è diffusa in questi giorni sulla stampa internazionale.
IL PROMOTORE. Il suo principale sostenitore è Rajagopala Chidambaram, fisico e scienziato nucleare nonché il più accreditato consulente scientifico del governo indiano.
«Il paese ha bisogno di sviluppare più Ogm – ha dichiarato lo scienziato, nel corso del 57° congresso dell’Indian Agriculture Research Institute (Iari) – per ridurre le grandi importazioni di legumi, verdura e oli alimentari e non deve essere influenzato da paure irrazionali.
LA DOMANDA INTERNA. Secondo quanto riportato da un comunicato dell’Ice di Mumbai, Chidambaram ha anche precisato che «sebbene il Paese abbia raggiunto l’autosufficienza nel settore dei cereali, i legumi e la produzione di olio alimentare viaggiano ancora su volumi insufficienti determinando un grande flusso di importazioni». «Per far fronte a queste ed altre sfide – ha ribadito lo scienziato – dobbiamo sviluppare e utilizzare colture Ogm dopo averne testato la sicurezza senza farsi influenzare da paure irrazionali. Lo sviluppo dell’India dipende in modo significativo dallo sviluppo dell’agricoltura, che a sua volta è un settore chiave per permettere la crescita delle aree rurali».
I TEST. Nel suo intervento, che rappresenta la possibile risposta indiana ad una delle principali tematiche di sicurezza alimentare, ossia garantire cibo a sufficienza per gli oltre 9 miliardi di popolazione mondiale attese nei prossimi venti anni, Chidambaram non ha esortato i giovani scienziati a sviluppare delle tecnologie che possano garantire ortaggi e frutta di qualità in qualsiasi luogo e in qualsiasi stagione e che vadano aggiungersi ad alcune varietà di grano Ogm già testate (HD 2967 e HD 3086) che potrebbero incrementare la produzione interna di 3 milioni di tonnellate.

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