L’Andalusia guida la crescita del Bio in Europa

La Spagna guida l’Europa sul biologico. Secondo lo studio “Il settore biologico nell’Unione europea” pubblicato nei giorni scorsi da Agence Bio, l’agenzia francese per lo sviluppo e la promozione dell’agricoltura biologica tra il 2000 e il 2013 la sua superficie coltivata a Bio si è più che quadruplicata arrivando a 1,6 milioni di ettari e viaggiando ad una velocità doppia rispetto alla media dei 28 che, nello stesso periodo, registra, invece, un incremento doppio delle superfici.

L’Andalusia. A guidare la crescita del settore in Spagna è la regione dell’Andalusia dove oggi è Bio la metà della produzione, contro il 18% registrato nel 2000. Il grande boom del Bio nella regione meridionale spagnola è stato determinato da una serie di programmi politici effettuati dal governo andaluso negli ultimi anni e concentrati sul miglioramento della produzione, sulla trasformazione oltre che sul sostegno del consumo interno attraverso delle azioni specifiche, formative o anche indagini di consumo, sulle mense scolastiche, negli ospedali o nelle mense.

In realtà nel resto del paese si registra una domanda di Bio molto bassa tant’è che la maggior parte della produzione certificata viene destinata all’export.

La domanda interna. Questa la sfida per il prossimo futuro che dovranno saper cogliere i distributori ed i commercializzatori spagnoli di ortofrutta: incrementare l’attenzione e la consapevolezza dei consumatori per orientarli verso la frontiera Bio del consumo. In questo senso il mercato spagnolo dovrà investire in building demand se vorrà sviluppare le potenzialità di un business tutto da costruire.

Anche qui l’Andalusia fa già da pioniera dal momento che il nuovo Psr, il piano di sviluppo rurale 2014/2020, punta molto alla promozione di questo settore. Tra le principali linee di azione programmate, la creazione di nuovi posti di lavoro nel settore rurale attraverso l’agricoltura biologica e la promozione di circuiti di distribuzione brevi a sostegno del consumo interno.

Le superfici Bio. Ritornando ai dati di Agence Bio, il 61% della superficie Bio nell’Europa a 28, è pari a 10,3 milioni di ettari certificati, è concentrata in sei Paesi. Spagna in testa (con il 16% del totale), seguono l’Italia (13% e 1,3 milioni di ettari); la Francia e la Germania (entrambe al 10% con 1,6 milioni di ettari); la Polonia (6% e 675ila ettari); e il Regno Unito (5% e 575mila ettari).

Le aziende. Riguardo al numero di aziende, l’atomizzazione spagnola (dove si contano poco più di 30mila aziende agricole bio) è superata dall’Italia che distribuisce 1,3 milioni di ettari Bio tra 46mila aziende. In questo senso la classifica delle prime sei nazioni europee per numero di aziende agricole vede l’Italia in testa (18%); seguita dalla Spagna (12%); Polonia e Francia (10%); Grecia e Germania (99%).

La Sau. Se si va a guardare la superfice agricola utilizzata, i Paesi del Nord Europa la fanno da padroni con l’Austria che guida la lista con il 19,7% di Sau, segue la Svezia (16,5%); l’Estonia (16,3%); la Repubblica Ceca (11,7%); la Lettonia (11%); l’Italia (10,3%); la Finlandia (9%); la Slovacchia (8,4%), il Portogallo (8,1%); la Slovenia (8%); la Danimarca (6,9%) e solo al decimo posto la Spagna.

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