Colantuono (Cia-Conad): “Le promozioni non funzionano come prima”

Gli ipermercati italiani arrancano e in due anni, tra il 2014 e il 2015, hanno subito un calo dei consumi che si attesta intorno all’8%. Più contenute le contrazioni nei supermercati che mentre a fine 2014 si attestavano intorno al -2,7, hanno registrato una sostanziale stabilità nello stesso periodo dell’anno successivo (0,8%).

Il trend F&V. In questo quadro reggono bene i consumi di ortofrutta che crescono sia in percentuale che in valore, a scapito di quelli di carne e salumi. In calo anche i consumi derivati dalle promozioni. I clienti preferiscono acquistare poco e tutti i giorni per non dovere poi buttare l’eccesso di cibo non consumato.

Lo rivelano i dati Infoscan Census diffusi ieri da Cia-Conad nel corso della conferenza stampa in cui, per la prima volta, sono stati resi pubblici gli esiti della rilevazioni dei prezzi nella grande distribuzione organizzata che periodicamente (fino ad oggi ad esclusivo uso interno) Commercianti indipendenti associati-Conad conduce.

La strategia. La condivisione con i media delle rilevazioni dei prezzi fa parte di una strategia della cooperativa che punta a condividere con i consumatori e con gli operatori, le azioni che intendere mettere in campo l’azienda in risposta. Strategie che, nella quasi totalità dei casi, puntano sempre sulla leva del prezzo.

“Quello di oggi – ha spiegato Valentino Colantuono, direttore commerciale Cia-Conad – è un incontro inusuale con la stampa perché andiamo a condividere le nostre rilevazioni dei prezzi e i confronti con altri punti vendita analoghi. L’idea di questa iniziativa nasce dal fatto che vogliamo provare a vedere se può essere utile fare qualcosa vicino ai punti vendita per capire se può essere condivisibile, attraverso i media, aprire un confronto con i consumatori. Anche perché noi operatori, quando facciamo la spesa, la facciamo da tecnici e non da consumatori”.

I dati. Dalla rilevazione prezzi – che mette a confronto 3 punti vendita diversi e in cui, però, non è specificata né la dimensione né la tipologia degli store confrontati con Conad – emerge una situazione di contrazione generalizzata dei consumi sulla rete nazionale di supermercati e Ipermercati Conad.

La contrazione non riguarda il settore ortofrutticolo (anche grazie alle buone performance della IV gamma) che a fine 2015 registrava il maggiore aumento dei consumi in termini percentuali tra i vari reparti degli store (+8,1%) ed era al secondo posto per l’incremento in termini di valore (+10,1%). Tirano verso il basso, invece, i settori di cura della persona e della casa in termini percentuali, mentre in valore, il maggior calo è sugli acquisti di carne e salumi, entrambi al -4,1%.

Prezzi sempre più bassi. “Per Cia-Conad – continua Coantuono – l’anno si è chiuso male ma è ripartito anche peggio sul fronte dei consumi. Tuttavia anche grazie all’acquisto della catena Billa nel corso del 2015, la cooperativa ha chiuso il 2015 in positivo con un +12% che si stacca di quasi 7 punti percentuali rispetto al dato Conad nazionale, +5,5%. Le nostre rilevazioni ci hanno rivelato che il consumatore si orienta sempre di più verso acquisti etici, non compra più in gran quantità con le promozioni del sabato. Oggi si acquista quello che serve per il consumo giornaliero, si evitano sprechi. Un trend che tenderà a consolidarsi sempre più nel futuro e in funzione del quale stiamo facendo un lavoro quotidiano sul prezzo accanto alle promozioni che registrano cali”.

Se nel 2014 gli acquisti da offerta rappresentavano il 29% del totale, le previsioni per il primo trimestre 2016 sono scese al 24%.

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