Quello di trovare nuove formule con cui comunicare i valori dell’ortofrutta all’interno degli store è un tarlo quotidiano per il Cso, il Centro servizi ortofrutticoli di Ferrara. Lo dimostrano le continue ricerche in questa direzione. Veri e propri esperimenti comunicativi che escono dagli ordinari canali normalmente utilizzati dal settore ortofrutta e toccano il mondo dello sport, ad esempio, come con il premio Mr Fruitness che ha fatto promuovere i valori del fresh produce dai grandi atleti di oggi. O anche con le varie esperienze di marketing sensoriale che avvicinano il consumatore alla frutta e la verdura sfruttando le leve esperienziali soggettive.
La strategia. Su questa scia si inserisce il nuovo progetto relativo ad un innovativo format per gli store ortofrutta annunciato questa mattina al Macfrut Forum (Organizzato da Cso insieme ad Agroter), nel corso della sessione dal titolo “Presente e futuro delle promozioni in punto vendita”.
Accanto ai principali retailer intervenuti a parlare delle strategie di marketing per il settore, Mario Trimarchi e Frida Doveil, i due architetti fondatori dello studio milanese “Fragile”, specializzato in interior design e identity corporate, hanno parlato di questo innovativo concept attualmente allo studio nel loro intervento dal titolo “L’estetica delle differenze”. Si tratta di un vero e proprio progetto di ricerca visuale i cui risultati (il format) saranno presentati ufficialmente a febbraio prossimo, verosimilmente in occasione di Fruit Logistica 2016.
L’antefatto. “Non siamo degli advertiser e non facciamo marketing – ci ha spiegato Doveil – e questo avvalora la lungimiranza di Cso che ci ha coinvolti in questo progetto. Per loro avevamo già realizzato i sette video proiettati ad Expo nel corso della settimana Mr Fruitness. I filmati fanno vedere una frutta e una verdura assolutamente vere e questo è stato un elemento di rottura con gli stereotipi normalmente ritenuti interessanti dai produttori che sono abituati ad una comunicazione con prodotti make-uppati. L’esperienza di backstage con i produttori ci ha fatto venire voglia di sviluppare un progetto in questa direzione sulla stessa linea dei video. Questo deriva dal fatto che noi non abbiamo una cultura di advertising ma di progetto”.
L’idea. L’avere in curriculum la realizzazione – per Coop – di prodotti di design a marchio e quindi l’esperienza acquisita con il mondo cooperativo, ha fatto scattare la scintilla di questo progetto che punta a sviluppare – secondo quanto anticipato oggi al Macfrut forum – un format da adattare al reparto ortofrutta che possa incidere sull’esperienza dell’acquisto da parte del consumatore e che possa essere proposto poi alle grandi catene della distribuzione organizzata.
“La difficoltà del progetto consiste nel dovere trovare il punto di sintesi tra l’elemento luogo, l’elemento arredo e l’elemeno oggetto e non sto parlando di spazi di vendita, display o scaffali né di prodotti o packaging. Parlo di tre elementi che gestiscono la vita quotidiana delle persone. Stiamo cercando di capire come fare. Come trovare la sintesi tra questi punti e realizzare un format che potrebbe essere presentato alla grande distribuzione”.
L’innovazione. “I produttori italiani di ortofrutta – conclude Trimarchi – sono molto più bravi di quanto i clienti non possano pensare. Si tratta di un problema in positivo,. La questione è: abbiamo la qualità. Com’è possibile che non riusciamo ad arrivare al cliente finale? La soluzione è che bisogna raccontare questa bravura. Il format a cui stiamo lavorando è un paradigma in cui frutta e verdura incontrano le persone. Avrà delle atmosfere tipiche delle case, ogni reparto sarà contraddistinto da colori diversi che richiamano quelli con cui si arredano gli ambienti domestici, le luci saranno più soft e ogni cosa sarà bellissima”.
