Cesena Fiera rilancia con Macfrut International

Renzo Piraccini, per anni al timone di Apofruit, è il nuovo vice presidente di Cesena Fiera al posto di Roberto Sanulli e va ad affiancarsi a Domenico Scarpellini, confermato nel ruolo di presidente per affrontare la sfida che si è aperta nei giorni scorsi tra le varie manifestazioni fieristiche italiane per il settore ortofrutticolo.

Già delineati i compiti prioritari dei nuovi vertici di Cesena Fiera: al presidente Scarpellini è affidato quello di programmare e gestire l’edizione 2014 di Macfrut (che si terrà dal 24 al 26 settembre). Al vicepresidente Piraccini, invece,  è stato specificamente chiesto di predisporre il nuovo progetto di sviluppo internazionale della manifestazione in modo da essere pronti nel 2015 a lanciare Macfrut International e di presentarlo a settembre, in occasione della prossima edizione della rassegna, così da coinvolgere fin da subito gli espositori.

«Potevamo fare tesoro dei successi che Macfrut ha raggiunto in tutti questi anni – spiega il riconfermato presidente Domenico Scarpellini – invece abbiamo deciso di giocare all’attacco. Le sfide sono tante, i cambiamenti in atto altrettanti, e noi cercheremo di dare nuovo impulso alla fiera attraverso idee innovative».

Macfrut International ha l’obiettivo di rendere Macfrut il punto focale di aggregazione dell’ortofrutta italiana, puntando su alcuni chiari temi strategici: rafforzare la sua identità di unica fiera-vetrina dell’ortofrutta italiana; esaltare il suo ruolo di strumento per promuovere la filiera ortofrutticola italiana e la sua internazionalizzazione in Paesi chiave per il nostro export; farla diventare il principale punto di riferimento sulle tematiche riguardanti l’ortofrutta.

Nell’ipotesi su cui si sta lavorando, per la parte espositiva di Macfrut si pensa a un format innovativo itinerante, anche individuando, sulla base di specifici accordi vincolanti, ulteriori location fieristiche all’altezza di un evento internazionale. Il modello a cui si guarda è quello già sperimentato con successo negli Usa con il P.M.A., implementato con eventi espositivi, in aggiunta a quelli già esistenti, in Paesi strategici per l’export italiano (Cina o Brasile, per esempio), in modo da offrire importanti opportunità di internazionalizzazione alle imprese italiane.

«Pur in un quadro che comprende manifestazioni del calibro di Fruit Logistica di Berlino e Fruit Attraction di Madrid – prosegue il sindaco di Cesena Paolo Lucchi –, Macfrut ha comunque saputo conquistarsi un’identità e uno spazio decisi, addirittura accresciutisi nelle ultime edizioni grazie a un interessante sviluppo di visitatori ed espositori dell’Est Europa e dei Paesi del Mediterraneo. Ed è proprio questa rete di contatti e conoscenze all’interno della filiera, uno dei punti di forza della nostra rassegna, insieme alla sua collocazione al centro di un grande polo ortofrutticolo – il nostro – che vede la presenza di importanti imprese della produzione agricola, di tecnologie, di packaging e di servizi, di numerosi stabilimenti di lavorazione. Siamo però consapevoli dei nostri punti di debolezza, primo fra tutti le strutture espositive che, pur sottoposte a continui interventi migliorativi, sono al di sotto degli standard di una fiera internazionale. Inoltre, prevedendo un’unica grande rassegna oltre a tanti piccoli eventi, anche la struttura organizzativa fatica a competere con le altre grandi manifestazioni fieristiche. Non ci impensierisce l’edizione 2014 di Macfrut, ma sappiamo bene che nel 2015 – anche sfruttando Expo -, altre Fiere organizzeranno nuovi eventi sull’ortofrutta, e si porranno così in diretta concorrenza con l’appuntamento cesenate. Se consideriamo poi che molti operatori della filiera ortofrutta, faranno investimenti promozionali in occasione di Expo, andando così a erodere il budget per le fiere tradizionali, si corre il rischio di un ridimensionamento del Macfrut. È proprio questo rischio che vogliamo evitare proteggendo così la nostra Fiera, le imprese e il territorio cesenati attraverso una strategia adeguata».

Questi obiettivi potranno essere perseguiti concretamente se Cesena sarà il centro dell’organizzazione complessiva delle attività ed anche il punto di riferimento per gli eventi collaterali che animeranno la città nel corso di tutto l’anno: convegni e meeting internazionali, workshop e incontri a tema per presentare filiere e sistemi produttivi. Il tutto finalizzato a incentivare la presenza di operatori dell’ortofrutta provenienti da tutta Europa e non solo.

A completare il quadro della governance di Cesena Fiera, nel nuovo consiglio di amministrazione sono confermati tre consiglieri uscenti: si tratta di Guido Pedrelli, Gianluca Pagliacci, Maddalena Forlivesi; a loro si aggiungono Katia Guerrini e Sandro Brandolini (che prendono il posto di Susanna Magnani e Stefano Montaguti).

Infine, da segnalare che – proseguendo nella logica di sobrietà già da tempo intrapresa dal Comune di Cesena per le proprie società partecipate – i compensi dei nuovi amministratori saranno ridotti del 10% rispetto a quelli finora corrisposti. Così, il presidente passa dagli attuali 15mila euro annui a 13.500 euro; il compenso per il vice presidente passa da 11.250 a 10.125; quello per i consiglieri da 5.250 a 4.725.

 

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