Apofruit chiude l’accordo con Bio Meran

Con l’acquisizione del 5% di Bio Meran, Apofruit diventa il partner commerciale dell’azienda bolzanina che a sua volta acquisisce di diritto il riconoscimento di filiale di Op e quindi di potenziale beneficiaria di finanziamenti europei preclusi alle piccole realtà.

I termini. È questo il cuore dell’accordo tra l’azienda meranese specializzata nella produzione di mele biodinamiche (certificate Demeter) e il gruppo commerciale cesenate.

Grazie alla partnership che è già operativa del primo gennaio, Bio Meran mette a diposizione la sua alta specializzazione produttiva mentre Apofruit porta la propria rete commerciale e i servizi tecnici aprendo alle mele biodinamiche, tradizionalmente un settore di nicchia, l’accesso ai mercati internazionali.

La campagna in corso. «Abbiamo già iniziato a lavorare– spiega Ilenio Bastoni, direttore generale di Apofruit – con alcune loro varietà club, come la Pink Lady, sui mercati del nord Europa quali la Germania, la Scandinavia, il Regno Unito e il Belgio. Sono mercati dove il potenziale per questo tipo di prodotti è molto alto. Basti pensare che su quelle piazze stiamo già vendendo le mele a ritmi superiori rispetto ai piani di destoccaggio che avevamo fatto».

Nel futuro, la strategia legata all’accordo prevede anche il superamento dei confini europei. In particolare le due aziende punteranno ad accrescere le proprie capacità concorrenziali nei mercati internazionali con sviluppo delle vendite su nuovi canali commerciali (Medio Oriente, area sud del Mediterraneo, nuovi mercati emergenti asiatici e Centro e Sud America).

Le prospettive. «L’ingresso della nostra giovane cooperativa, nata poco meno di tre anni fa, in questa partnership – precisa Franzeline Dietmar, direttore di Bio Meran – aprirà nuovi mercati alle nostre mele, soprattutto nell’oltremare. Oggi siamo presenti in tutta Europa, soprattutto Scandinavia e Spagna, in cui commercializziamo buona parte della nostra produzione che nella scorsa campagna ha riguardato 42mila quintali per un fatturato di 5 milioni di euro».

I servizi. Il potenziamento passerà anche attraverso lo sviluppo coordinato della produzione, il coordinamento dell’assistenza tecnica tra le cooperative, la riduzione dei costi globali della filiera, l’acquisizione esclusiva di brevetti, la gestione comune di nuovi finanziamenti.

«Ciascuna delle nostre strutture – continua Bastoni – mantiene le proprie caratteristiche identitarie territoriali e produttive. La differenza rispetto a prima è che Bio Meran entrerà in un sistema di organizzazione di produttori già attivo su molti mercati, mentre Apofruit godrà di tutti i vantaggi che derivano dall’acquisizione di un’alta professionalità anche nel settore del biodinamico. Già è noto quanto il biologico sia importante nel nostro gruppo, il biodinamico porterà un ulteriore sviluppo nell’ambito dell’agricoltura che rispetta l’uomo e l’ambiente».

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