Crescono i consumi di surgelati, soprattutto di vegetali preparati

Un bilancio 2015 in lieve ripresa per i surgelati. La crescita è dello 0,4% tra canale retail e catering e nell’ambito del primo spiccano i vegetali preparati che aumentano del 5%. L’anno scorso i frozen hanno generato un valore compreso tra i 4,2 ed i 4,5 miliardi di euro e sono stati acquistati da oltre 24 milioni le famiglie per una spesa media annuale intorno agli 80 euro (pro-capite sui 13,60 kg).

Sono i dati diffusi dal presidente dell’Istituto italiano alimenti surgelati (Iias), Vittorio Gagliardi. “Il settore  ha detto – è stato tra quelli meno penalizzati dalla crisi, un dato che la dice lunga sui loro riconosciuti plus”.
Per quanto riguarda le diverse categorie del retail, secondo lo Iaas, i segmenti dei vegetali mostrano un trend positivo come penetrazione con i vegetali semplici in crescita (1,5%) i ricettati che balzano del 5% ed i vegetali preparati del 4,2%.

I frozen e la quarta gamma saranno i focus di Vegetable Innovation Lab, la giornata di approfondimento sui trend del consumo vegetale e sulle nuove tendenze alimentari in Italia e nel mondo organizzata da Fresh Point Magazine (Edagricole, New Business Media) al Cibus Tec di Fiere di Parma il prossimo 27 ottobre (Centro Congressi – sala 2).

La categoria dell’ittico evidenzia, invece, una sostanziale frenata ad eccezione del pesce intero naturale (+2,1%), fermi i primi piatti pronti a cottura breve, così come le pizze ed i prodotti a base di patate. Questi due segmenti vegetali ed ittici mettono assieme circa il 60% dei consumi generali. Aumenta la fiducia nel “porta a porta” gestito in Italia da pochissime aziende (due su tutte rappresentano oltre il 90% del mercato) che sviluppa circa il 10% del totale retail e ha fatto registrare nel corso del 2015 un avanzamento del 4-5%.
Sul versante della ristorazione professionale i consumi di alimenti surgelati, solo nel catering, sono cresciuti di oltre il 25% negli ultimi dieci anni. Dalla piccola alla grande ristorazione – nota Gagliardi – ritroviamo i cibi “sottozero” come veri e propri protagonisti del piatto, oppure validi ausili.

Segnali interessanti giungono dai prodotti etnici (paella, cous cous, sushi e noodle) e dai “free from” che rappresentano in ogni caso – in base ai dati dell’Iaas – ancora nicchie che potranno sviluppare future positive potenzialità”. In grande espansione – fa notare l’Iaas – i canali del “benessere” e della nutrizione controllata e l’area delle referenze per vegetariani e vegani o i celiaci.

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