Agricoltura 4.0 in pieno boom

Crescono le superfici e i risultati: si adotta la blockchain, serve l’eCommerce

La popolazione mondiale richiede risorse sempre più variabili per produzione e per processi e l’agricoltura 4.0 è una validissima soluzione. La produzione agricola mondiale in generale e italiana in particolare possono essere migliorate e ottimizzate. In un periodo nel quale la guerra rende scarsi molti prodotti, e difficili e alternanti le forniture su ruota, la tecnologia può essere la vera risposta alle necessità locali.

I numeri confermano questo quadro. Negli ultimi tempi il mercato agri 4.0 è esploso, passando dai 540 milioni di euro di fatturato del primo semestre del 2020 a 1,3 miliardi a fine 2020, fino ad arrivare a 1,6 miliardi nel 2021 (+23%). La crescita è guidata dalla spesa per macchine e attrezzature agricole nativamente connesse, pari al 47% del mercato e in aumento del +17%, seguita da quella per sistemi di monitoraggio e controllo applicabili a mezzi e attrezzature agricole post-vendita (35%). La forte crescita è avvenuta contemporaneamente alla pandemia e alle difficoltà che ha presentato in qualsiasi ambito e ora convive con i drammatici eventi in Ucraina.

È cresciuta anche la superficie coltivata con l’aiuto di strumenti tecnologici, che nel 2021 è raddoppiata, raggiungendo il 6% dell’area totale. Il 60% degli agricoltori italiani nel 2021 usa almeno una soluzione di Agricoltura 4.0 e oltre quattro su dieci ne utilizzano almeno due, in particolare software gestionali e sistemi di monitoraggio e controllo delle macchine. Si segnala anche la crescente attenzione ai sistemi di analisi dei dati e supporto delle decisioni, confermata dal 26% di aziende agricole che prevede investimenti in questo ambito dell’Agricoltura 4.0 per il prossimo futuro.

La crescita del mercato è chiaramente trainata dagli incentivi, in particolare dalle agevolazioni dei Programmi di Sviluppo Rurale e dal Piano Transizione 4.0. Nonostante le criticità, in particolare l’eccesso di burocrazia e incentivi non del tutto mirati, i numeri parlano di un chiaro successo. Ben tre quarti delle aziende agricole hanno impiegato almeno un incentivo di Agricoltura 4.0 e l’84% sostiene che abbiano avuto un impatto determinante sulle scelte di investimento, anticipando, o diversificando, oppure salendo di categoria.

Sono questi alcuni risultati della ricerca realizzata dall’Osservatorio Smart AgriFood della School of Management del Politecnico di Milano e del Laboratorio RISE (Research & Innovation for Smart Enterprises) dell’Università degli Studi di Brescia, presentata nel convegno Smart agrifood: raccogliamo i frutti dell’innovazione digitale!

Il punto di arrivo sembra essere un insieme di applicazioni che integrino i diversi stadi della catena del valore. In questo rivoluzionario processo, il ruolo dei dati sarà sempre più centrale, così come la loro valorizzazione lungo tutta la filiera.

Proprio parlando di dati, il settore agroalimentare continua a guardare con forte interesse alle tecnologie blockchain. Ma sarà necessario incrementare la cultura digitale e la fiducia nelle potenzialità delle tecnologie. Oggi, infatti, solo una minoranza degli italiani impiega in modo sistematico strumenti digitali per informarsi su ciò che acquista e meno della metà di quelli che conoscono la blockchain hanno fiducia nelle sue potenzialità per la sicurezza. Una situazione che non deve scoraggiare le aziende del settore agrifood nell’adozione di questi strumenti, ma guidare scelte consapevoli sulla selezione delle soluzioni da utilizzare a seconda del pubblico, degli obiettivi e del prodotto.

L’agrifood è il quarto settore per adozione di questa tecnologia nei progetti internazionali.

Gli attori del settore agrifood guardano con interesse alla blockchain soprattutto per obiettivi di marketing e comunicazione (54% dei casi), ma nel 47% dei casi anche per una maggiore efficienza nei processi di gestione e coordinamento della supply chain e nel 26% per una supervisione dei processi al fine di migliorare la sostenibilità della filiera. Nel 13% dei progetti, inoltre, si punta a rendere più efficaci ed efficienti le procedure legate al richiamo dei prodotti in caso di criticità.

Aziende innovative e tecnologiche comprese nella formula delle startup sono una molla importante verso il futuro. Nello smart agrifood il numero di startup continua a crescere e a raccogliere finanziamenti secondo modalità che penalizzano l’Italia. Nel 2021 le oltre 750 imprese censite a livello globale hanno totalizzato oltre 15 miliardi di dollari di raccolta. I finanziamenti non seguono il numero di aziende, ma altri criteri. La maggior parte del denaro è infatti erogata in Asia, in particolare in Cina, dove la forte diffusione dell’eCommerce riduce fortemente i rischi. Emirati Arabi, Singapore e Arabia Saudita mostrano forte attenzione alla food security e all’autosufficienza per la produzione di prodotti agroalimentari. Cresce l’attenzione per i sistemi di Indoor Vertical Farming e per la gestione delle eccedenze.

Il 60% delle startup è distribuito tra Nord America ed Europa: l’Italia è tra i primi 10 Paesi per numerosità di startup, ma incide meno dell’1% sui finanziamenti ricevuti. Ovviamente i capitali vanno verso chi offre soluzioni complete, compresa la vendita dei prodotti, ma è facile osservare che le cifre restano sfavorevoli al nostro Paese. C’è quindi molto spazio per recuperare terreno. •

Agriculture 4.0 is booming

In terms of surface area and results: blockchain on the up, at the service of e-commerce

The world population demands increasingly varied resources for production and processes and agriculture 4.0 is an excellent solution. Agricultural production in the world in general and in Italy in particular can be improved and optimised. In a period in which war is causing shortages in many products, and supplies transported by road are difficult and variable, technology can be the right answer to local needs.

And the figures support this situation. In recent times, the agriculture 4.0 market has really taken off, with an increase in total sales from 540 million euros in the first half of 2020 to 1.3 billion at the end of 2020, and 1.6 billion in 2021 (+23%). This growth is driven by spending on natively-connected farming machinery and equipment, constituting 47% of the market and up 17%, followed by spending on monitoring and control systems for after-market installation on agricultural vehicles and equipment (35%). This strong growth has coincided with the pandemic and the difficulties it generated in all areas of life and is now cohabiting with the dramatic events in the Ukraine. There has also been an increase in the surface area farmed with the aid of technological tools, which doubled in 2021, and now accounts for 6% of total surface area. In 2021, 60% of Italian farmers used at least one agriculture 4.0 software programme and more than four in ten used at least two, in particular management software and machinery monitoring and control systems. It is also worth mentioning the increased attention focused on data analysis and decision-making support systems, which is confirmed by the 26% of farms that intend to invest in this agriculture 4.0 domain in the near future.

It goes without say that market growth is driven by the incentives, particularly those contemplated in the Rural Development Programmes and 4.0 Transition Plan. Despite the critical issues observed, particularly the excessive bureaucracy and the not completely targeted incentives, the figures show this approach has been a resounding success. As many as three quarters of all farmers have made use of at least one of the agriculture 4.0 incentives and 84% believe that they have had a decisive impact on their investment choices, either by anticipating, or diversifying or moving up a category.

These are just some of the findings of the research carried out by the Smart AgriFood Research Centre of the School of Management of Milan Polytechnic and the RISE (Research & Innovation for Smart Enterprises) Laboratory of the University of Brescia, presented at the convention Smart agrifood: let’s reap the fruits of digital innovation!

The end point seems to be a set of applications that complement the various stages of the value chain. In this revolutionary process, data will play an increasingly central role, as will their exploitation throughout the entire supply chain.

On the subject of data, the agri-food sector continues to be focusing special attention on blockchain technologies. However, it will be necessary to encourage a digital outlook and confidence in the potential of the technologies. As a matter of fact, only a minority of Italians currently make systematic use of digital tools to obtain information about their purchases and less than half of those familiar with blockchain are confident of its potential in terms of safety. This situation should not discourage agri-food businesses from adopting these approaches, rather it should guide well-informed decisions regarding the choice of solutions to be used according to the public, objectives and product.

The agri-food industry is the fourth sector for the adoption of this technology in international projects.

Agri-food sector businesses are looking to blockchain with interest, especially for marketing and promotional purposes (54% of cases), but also, in 47% of cases, for greater efficiency in supply chain management and coordination processes and in 26% of cases for process supervision in order to improve supply chain sustainability. In addition, 13% of projects aim to make procedures associated with critical market recalls more effective and efficient.

Innovative and technological businesses within the start-up formula are an important springboard into the future. In the smart agri-food sector, the number of start-ups continues to grow and attract funding in ways that penalise Italy. In 2021, the more than 750 companies surveyed worldwide totalled more than 15 billion dollars in funding. Funding does not follow the number of business, rather it is based on other criteria. As a matter of fact, the majority of funds are provided in Asia, especially China, where the extensive use of e-commerce significantly mitigates the risks. The United Arab Emirates, Singapore and Saudi Arabia are particularly attentive to food security and self-sufficiency when it comes to the production of agri-food products.  Increasing attention is dedicated to Indoor Vertical Farming and surplus management. Sixty percent of start-ups are located in North America and Europe: Italy is amongst the top 10 countries in terms of the number of start-ups, but it attracts less than 1% of the funding granted. It goes without say that capital goes to those that offer complete solutions, including product sales, but it is clear that the figures are nevertheless unfavourable for Italy. There is still a great deal of ground to be made up.

Trasparenza e sicurezza

La tracciabilità è uno degli ambiti in cui le aziende stanno maggiormente utilizzando il digitale, anche per finalità di marketing e comunicazione nei confronti del consumatore finale. L’italianità del marchio e l’origine della materia prima sono i fattori che maggiormente influenzano l’acquisto. Secondo l’indagine condotta dall’Osservatorio Smart AgriFood sui consumatori, oltre metà degli italiani (53%) ricerca sempre o spesso informazioni legate alla tracciabilità del cibo che acquista. Il 35% lo fa ogni tanto e soltanto il 12% non è interessato. Tra le varie informazioni, c’è attenzione in particolare per la provenienza geografica. Il sito internet è lo strumento principale per avere accesso alle informazioni di tracciabilità sul prodotto, consultato spesso dal 22% dei consumatori, seguito dalle piattaforme social di terze parti (13%) e dai QR Code (13%). Strumenti come NFC e realtà aumentata sono ancora poco diffusi.

Transparency and safety

Traceability is one of the domains in which businesses make the greatest use of digital technology, including for marketing and promotion vis-à-vis end consumers. An Italian brand name and the origin of the raw material are the factors with the greatest influence on purchases. According to the survey carried out by the Smart Agri-food Research Centre amongst consumers, more than half of all Italians (53%) always or often look for information on the traceability of the food they buy. 35% do so every now and then and just 12% are not interested. Of the information provided, geographical provenance is considered to be particularly important. Websites constitute the main source of information on product traceability, and are consulted frequently by 22% of consumers, followed by third-party social media (13%) and QR codes (13%). NFC and enhanced reality are still rarely used.

However, looking at things with a systematic perspective, the use of digital technologies to improve knowledge regarding agri-food products purchased is still somewhat limited.

Ma guardando alle cose con approccio sistematico, l’uso delle tecnologie digitali per approfondire la propria conoscenza sui prodotti agroalimentari acquistati è ancora piuttosto limitato.

 

 

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