Annata in discesa per le mele della Val Venosta

A causa di un’offerta più scarsa di mele della Val Venosta sul mercato, si prospetta un’annata favorevole in termini di prezzi

il direttore del Vi.p, Joseph Wielander

“In Val Venosta manca quest’anno il 20% della produzione a causa delle gelate di fine aprile e un altro 10% di mele “toccato” dalle grandinate di fine agosto verrà avviato all’industria di trasformazione. Il restante 70% del raccolto è tuttavia di ottima qualità e si prospetta quindi, proprio a causa di un’offerta di prodotto più scarsa sul mercato, un’annata favorevole in termini di prezzi”.

Lo ha spiegato Joseph Wielander, direttore del Consorzio Vi.p, l’Associazione delle Cooperative Ortofrutticole della Val Venosta che associa 1.800 produttori e 7 cooperative facendo un primo bilancio sulla campagna 2017-2018. “Non dovremo, inoltre, quest’anno – aggiunge – andare alla ricerca di nuovi mercati, ma puntare sul consolidamento di quelli già acquisiti. Anzi, mancando prodotto, occorrerà fare un’attenta selezione cercando di rifornire in via prioritaria i clienti storici”.

 

La Golden Delicious vale il 60% della produzione della Val Venosta

In Italia la varietà più consumata è la tradizionale Golden Delicious: anche se quest’anno è stata la più colpita dagli eventi atmosferici, rappresenta il 60% circa della produzione di mele della Val Venosta. In seconda battuta viene la rossa Stark Delicious, con una quota del 10% del raccolto del Consorzio, mentre il restante 30% è costituito dalle novità.

Mela Golden

Il Vi.p da anni, come spiega sempre Wielander, è impegnato in attività di ricerca e sperimentazione che hanno l’obiettivo di introdurre sul mercato nuove cultivar.

Per le mele Club di recente introduzione, come Kanzi, Ambrosia (assieme a Rivoira in esclusiva per l’Europa) ed Envy (prodotta in collaborazione con il consorzio Vog), i volumi previsti saranno in aumento, anche se quest’anno si prevede un calibro leggermente inferiore, grazie ai nuovi impianti che stanno entrando in produzione.

Ambrosia ed Envy sono destinate, per il loro sapore extradolce e aromatico, a Paesi mediterranei come Italia e Spagna, mentre la Kanzi, dal sapore più acidulo, rispecchia invece maggiormente le esigenze organolettiche dei consumatori nord-europei.

Di yellow, la new entry presentata a Interpoma 2016, una nuova varietà di mela a buccia gialla, dolce, aromatica e croccante, di origine giapponese, (messa in produzione anche da altri player italiani del comparto), sono previsti quest’anno, prima del lancio sul mercato, alcuni test di assaggio in alcuni punti vendita della gdo.

 

Il 50% del raccolto va oltre-confine

Il 50% del raccolto della Val Venosta viene venduto in Italia, l’altra metà esportata in 37 Paesi. Il primo mercato è quello spagnolo, a seguire quello scandinavo e tedesco, ma il Vi.p spedisce anche in paesi lontani, a seconda delle annate e anche della stabilità politica, anche in Egitto, Israele, Algeria e India.

 

Le mele della Val Venosta “raccontate” nei punti vendita

Promuovere la tipicità e l’origine, ma anche guidare il consumatore nella scelta della varietà sono gli obiettivi prioritari del consorzio Vi.p. “E’ importante sottolinearne la provenienza e la garanzia di qualità del mela Val Venosta sugli scaffali della Gdo” sottolinea sempre il direttore del Consorzio Vi.p – , ma anche l’esposizione del prodotto deve saper guidare il consumatore a scegliere tra una scala di sapori che va dalla mela più dolce alla più asprigna”. Per quanto riguarda il packaging, oltre al prodotto sfuso, le mele della Val Venosta vengono proposte in vassoio da 4 o 6 frutti o in sacchetto da 1,5 kg o da 2 kg.

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