Via libera del Consiglio di Stato ai sacchetti bio portati da casa

L'obbligo di utilizzo dei sacchetti biodegradabili a pagamento per l'ortofrutta aveva sollevato molte polemiche al momento della sua entrata in vigore

Il consumatore può “utilizzare sacchetti in plastica autonomamente reperiti” per comprare frutta e verdura nei supermercati, anziché acquistare quello commercializzato nel punto vendita, purché “idonei a preservare l’integrità della merce e rispondenti alla caratteristiche di legge”. E l’esercizio commerciale non può “vietare tale facoltà”.

Una complicazione invece di una semplificazione, dopo quello che era successo a inizio anno, visto che il controllo sulla conformità dei sacchetti è carico delle insegne della gdo.

La decisione del Consiglio di Stato sui sacchetti

Lo ha stabilito il Consiglio di Stato esprimendosi sulla questione dei sacchetti bio nei supermarket dopo il divieto di utilizzo delle borse di plastica ultraleggere e la sostituzione con sportine biodegradabili a pagamento per frutta e verdura, carne e pesce entrato in vigore con la legge 123 del 2017 a partire da gennaio 2018.

La Coldiretti ha invitato “i consumatori di concentrarsi più sul contenuto che sul contenitore. In una situazione in cui la frutta e verdura è la principale voce di spesa degli italiani per un importo pari a circa 1/4 del totale. Il consiglio è di verificare l’origine dei prodotti acquistati e di privilegiare quelli italiani o a chilometri zero”.

Cosa ne pensano gli operatori della gdo? La sintesi in due tweet di Mario Gasbarrino

Sempre sul pezzo e diretto Mario Gasbarrino ha commentato così la notizia in tweet, che crediamo sia poi il pensiero della gran parte degli operatori della grande distribuzione.

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato iscriviti alla newsletter gratuita.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome