Asparago, la gdo ha perso il 20% della quota di vendita in 6 anni

La gdo lo scorso anno ha continuato a perdere, crescono solo i discount e lo specializzato

Dal 2011 al 2017 i consumi di asparagi acquistati nella grande distribuzione sono passati dal 52 al 32%, in crescita invece i discount (dal 2 al 13%) e il dettaglio specializzato (dal 12 al 18%). Il dato è stato divulgato da Daria Lodi dell’ufficio statistico del Cso durante il convegno Asparagi per il mercato all’Asparagus Days di Cesena ed è stato oggetto di riflessione da parte dei rappresentanti di Coop, Conad per la grande distribuzione e del Mercato agroalimentare di Padova per l’ingrosso.

Il dato si inserisce in un quadro generale di moderato incremento dei consumi arrivati a superare le 24mila t nel 2017 spalmati su un maggior numero di famiglie (il tasso di penetrazione è del 43% contro il 39% di 10 anni fa), ma con minori volumi (2,17 kg/famiglia contro 2,56 kg nel 2008).

Un consumo stagionale per l’asparago italiano, in particolare al Nord Italia

Il 70% degli asparagi si consuma nel Nord Italia e la domanda è molto legata alla stagione produttiva nazionale. “L’80% delle vendite di asparagi si realizzano tra marzo e maggio -conferma Germano Fabiani, responsabile acquisti ortofrutta Coop Italia-. Negli ultimi tre esercizi al 30 settembre 2018, registriamo una sostanziale tenuta dei volumi. Crescono i segmenti di I gamma evoluta, ma arretrano i bianchi che allargano forse l’area geografica di penetrazione, ma calano in volume le vendite nelle zone culturalmente legate al consumo di questa tipologia. La leva promozionale, attualmente sul 15-20%, non è intensificabile per stimolare gli acquisti perché si commercializza in un lasso di tempo troppo ristretto e l’andamento stagionale potrebbe comportare la mancata disponibilità del prodotto”.

Anche Nicola Buoso, buyer ortofrutta di Conad conferma che l’80% delle vendite si effettuano tra marzo e maggio-giugno. “Su 800 milioni di fatturato dell’ortofrutta gli asparagi nel 2017 hanno inciso per 5,5 milioni. Anche per questa coltura crediamo sia fondamentale poter dare al consumatore delle garanzie di filiera e proporgli dei prodotti ad alto valore aggiunto, come per esempio l’asparago bianco pelato. Bisogna inoltre lavorare sul packaging perché le manipolazioni danneggiano il prodotto e i coltivatori dovrebbero cercare di allargare il calendario anticipando a febbraio la disponibilità”.

Queste le indicazioni su come i due importanti player della distribuzione si muovono per sostenere i consumi, ma è Alessio Compassi del Maap a cercare di dare una spiegazione al calo del 20% delle vendite nei supermercati “Il consumo dell’asparago è legato al periodo produttivo, perciò i consumatori lo cercano nei canali che percepiscono più vicini ai produttori”.

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