Trasporto merci, l’altolà dei produttori

Copa Cogeca, le linee guida non bastano. Giorgio Mercuri: "Ancora ritardi e blocchi all'estero"

Nonostante le linee guida Ue sulla necessità di lasciar passare prodotti agricoli e alimentari alle frontiere, “continuiamo ad affrontare gravi interruzioni”. È la denuncia delle organizzazioni europee dei produttori agricoli (Copa e Cogeca), industria alimentare (FoodDrinkEurope) e operatori commerciali dell’agroalimentare (Celcaa).

Le organizzazioni oggi hanno sollecitato la Commissione europea a intervenire in modo più deciso contro le interruzioni alle frontiere nazionali per la consegna di prodotti agricoli, alimentari e materiali di imballaggio.

Dello stesso parere Giorgio Mercuri, presidente dell’Alleanza cooperative agroalimentari (5.000 imprese associate per il 25% del fatturato alimentare del paese): “Malgrado gli appelli della Commissione europea per una libera circolazione delle merci, proseguono i problemi logistici legati alle consegne degli ordinativi con l’autotrasporto. In particolare, in direzione di alcuni Paesi come Polonia, Romania, Austria, Croazia, Slovenia e Serbia, ci sono controlli e persino divieti di transito dei camion, che determinano nell’ipotesi migliore gravi ritardi e costi aggiuntivi ingiustificati. Si tratta, nella quasi totalità dei casi, di prodotti destinati all’export e non riassorbili dal consumo interno”.

Intanto, proprio ieri, Portogallo e Spagna hanno notificato a Bruxelles la decisione di reintrodurre i controlli alle frontiere interne, per fare fronte all’epidemia di coronavirus. Sono così 12 i Paesi dell’area Schengen (che ne conta in tutto 26) ad avere ripristinato i controlli (la scorsa settimana ci avevano pensato Austria, Ungheria, Repubblica Ceca, Danimarca, Polonia, Lituania, Germania, Estonia, Norvegia, e Svizzera).

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